Antonio Corrado spiega il suo post

Oggi bisogna prestare molta attenzione a come ci si esprime sui social e sui media perché si può essere fraintesi e tacciati di razzismo, sessismo e quant’altro.
È quello che mi è capitato, mio malgrado, scrivendo un post su Facebook, che si prestava anche a interpretazioni differenti da quello che era il mio pensiero. La superficialità di fermarsi al solo post senza, purtroppo, andare a leggere i miei ulteriori commenti di risposta a chi interagiva con lo stesso post ha fatto sì che venisse montato un grattacielo su delle fondamenta di carta: il post incriminato e giudicato razzista era sull’osservazione di quanto c’entrasse Kean con la nazionale italiana, Una valutazione esclusivamente tecnica, tant’è che nei miei commenti, di risposta a coloro che interagivano con il mio post chiedendomi di Retegui, scrivevo che lo stesso discorso valeva anche per l’argentino. E via via tutta una serie di miei commenti nei quali, tra l’altro, sostenevo che se dovevamo aprire le nazionali ai naturalizzati sarei stato felice di naturalizzare giocatori come Koulibaly, Neymar e Mbappé. Queste affermazioni facevano chiaramente capire il senso del post che, forse, a qualcuno è sfuggito. Certo le mie critiche a Kean sono state determinate esclusivamente dalla inadeguatezza tecnica che secondo me riguardava anche Scalvini.
Che il post non avesse alcun intento discriminatorio o razzista lo si può ravvisare anche dal fatto che Facebook, sempre molto attenta nel censurare post discriminatori, non sia assolutamente intervenuta sul mio post nonostante le segnalazioni fatte da terzi.
Per non alimentare ulteriori polemiche e non indurre nell’equivoco altre persone, ho provveduto anche a rimuovere il post. Chiaramente mi scuso con Kean, con la sua società e con quanti possano avere male interpretato il mio pensiero leggendo soltanto il primo post, a dire il vero mal formulato, e non anche i commenti nei quali era espresso con chiarezza il senso del post che non ha niente a che vedere con il razzismo cosa che non mi ha mai sfiorato durante gli oltre 60 anni della mia vita nella quale ho avuto il piacere di avere molti amici di colore.
Al di là di qualsiasi altro discorso, mi preme chiarire ed urlare in maniera forte e definitiva quanto il razzismo non mi appartenga e quanto sia dispiaciuto che il mio post sia stato visto come un post discriminatorio per la cattiva formulazione dello stesso ma anche per la superficialità e la poca attenzione palesata da chi ha voluto vedere nello stesso un intento razzista. In pratica è stato come volere giudicare un libro da un titolo poco chiaro.
Per evidenziare il mio dispiacere ho provveduto a fare il giorno dopo il seguente post: "mi scuso se nel post di ieri sera qualcuno ha pensato che si trattasse di un testo razzista considerato che nei commenti è chiaramente specificato che io in nazionale vorrei volentieri giocatori come Neymar, Mbappè e Koulibaly. L’indicazione “non è bianco” l’attribuisco a una maggiore capacità fisica e atletica dei calciatori di colore ma nel caso di Kean di tecnica calcistica non certo a livello di nazionale così come lo stesso Scalvini da me ieri sera apertamente criticato. Mi scuso ancora una volta se qualcuno mi ha frainteso e non ha approfondito il post nel quale chiaramente era specificato il mio reale pensiero e ovviamente mi scuso anche con Kean e la sua società se si possono essere sentiti toccati da un post che forse è stato formulato male ma che di sicuro non ha alcunché di razzista come si evince dagli ulteriori miei commenti all’interno dello stesso post e dalla mia storia sociale e professionale

Antonio Corrado

 
Moise Kean
Kalidou Koulibaly
Neymar
Kylian Mbappé
Giorgio Scalvini
Antonio Corrado