Agcom, dal 2021 senza
direttore ufficio stampa

L’AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si occupa forse troppo della comunicazione degli altri e non trova il tempo per occuparsi della propria. Nell’autunno del 2021 è andato via il direttore dell’ufficio stampa David Nebiolo e dopo oltre quattordici mesi i dirigenti dell’Autorità non sono ancora riusciti a preparare un nuovo bando. La direzione è affidata ad interim ad Antonello De Tommaso, responsabile del servizio Relazioni internazionali, che, all’anagrafe

dell’Ordine nazionale, non risulta iscritto né all’albo dei giornalisti professionisti, né a quello dei pubblicisti.
Con il part time De Tommaso lavora un team misto con una

Antonello Giacomelli e David Nebiolo

professionista, qualche pubblicista e altre unità non iscritte all’Ordine. Un pastrocchio incomprensibile.
È evidente però che un ufficio così organizzato sta bene al presidente Giacomo Lasorella, in carica dal settembre 2020 con un mandato di sette anni, e ai commissari Laura Aria, Massimiliano Capitanio, Antonello Giacomelli e Elisa Giomi se hanno messo in cantiere altri bandi mentre non si parla dell’ufficio stampa. Ed è una scelta sorprendente anche perché la squadra di comando dell’Agcom ha un commissario giornalista professionista, Capitanio, un pubblicista, Giacomelli, senza contare che il presidente ha una sorella più grande, Carmen, negli anni Ottanta e Novanta star del Tg2.
Iustitia ha chiesto ai dirigenti dell’Agcom di chiarire perché la direzione dell’ufficio stampa è da tanti mesi scoperta. Hanno chiesto di ricevere domande scritte ma per ora non hanno fornito risposte, né orali né scritte. E questo conferma che un buon ufficio stampa serve.
In attesa di una spiegazione ufficiale azzardiamo qualche ipotesi. L’ufficio va bene con l’attuale formazione; del direttore possiamo occuparci tra qualche tempo. Il capo di gabinetto scelto dal presidente è Giorgio Giovannetti, molisano di Termoli, sessanta anni, dal 1992 giornalista professionista, che può supervisionare il settore. L’incarico è troppo importante e bisogna aspettare che maturi il candidato giusto.
Va infine ricordato che sulla ricerca del capo ufficio stampa l’Agcom ha già registrato uno scivolone clamoroso. Nell’estate del 2006 pubblicò il bando il 25 luglio con scadenza dei termini fissata al 24 agosto, dandone notizia sulla Gazzetta Ufficiale e sul proprio sito. In sostanza un bando

Laura Aria e Massimiliano Capitanio

clandestino come denunciò Iustitia, con una serie di servizi. Nei primi giorni l’allora presidente Corrado Calabrò e i suoi commissari fecero finta di niente tanto da fissare al 21 settembre la

riunione del consiglio per la nomina della commissione selezionatrice dei pochi candidati che avevano presentato domanda. A fermarli fu una lettera  del senatore Raffaele Tecce indirizzata all’Agcom e per conoscenza ai presidenti di Camera e Senato Franco Marini e Fausto Bertinotti e al ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Il bando di Ferragosto venne rapidamente annullato e ne venne bandito uno nuovo pubblicizzato con inserzioni su Repubblica e Mattino.