IL WEB
È mia intenzione potenziare l’informazione della nostra testata, non soltanto attraverso le edizioni del Tg e le nostre rubriche, ma anche con una sinergia tra tv e social. Per rivolgerci sempre più ad un pubblico giovane, che da sempre è uno dei pubblici di riferimento proprio del Tg2.
Lo scorso 9 dicembre il direttore generale della Bbc, Tim Davie, ha annunciato che il servizio pubblico del Regno Unito progetta di diventare un servizio radiotelevisivo solo online entro i prossimi 10 anni. Ma che fino almeno al 2030 la trasmissione tradizionale via etere è necessaria. In Gran Bretagna, cinque anni fa le trasmissioni televisive raggiungevano quasi l’80 per cento dei giovani alla settimana, oggi solo il 50 per cento. I video di TikTok, tra i ragazzi britannici tra i 16 e i 24 anni, sono ormai più seguiti della Bbc. Questo deve farci riflettere anche sul nostro pubblico, su come intercettare le fasce più giovani, su quanto è importante lavorare anche in termini di crossmedialità, e più in generale sulle sfide future del nostro mestiere.
LE SFIDE
Il Tg2 nel 1976 nacque come una testata molto moderna che si rivolgeva ai giovani del proprio tempo, che si caratterizzava per una narrazione da posizioni inedite, che offriva punti di osservazione originali, accompagnata ad approfondimenti, inchieste, reportage, focus su storie di donne e di uomini protagonisti del tempo.
Ecco, il nostro obiettivo sarà proprio quello di rendere il Tg2 sempre più autorevole e affidabile, ma nel contempo anche attraente e attento alla modernità in tutte le sue declinazioni: dal cinema alla musica, alle tendenze culturali, fino alle nuove tecnologie e alle frontiere dell’informatica e del metaverso.
Intendo dare particolare spazio e attenzione ai grandi temi del nostro tempo: i cambiamenti climatici, la crisi energetica acuita dallo scoppio della guerra, la transizione ecologica, la tutela dei diritti e la reale parità tra generi e classi sociali, le migrazioni.
Importante il racconto del mondo della sanità, dall’eccellenza ai problemi quotidiani del cittadino, vorrei dare ampio spazio alla scuola e all’università, al lavoro straordinario dei nostri ricercatori, in Italia e nel mondo. Tutto questo fornendo sempre un nostro punto di vista, ma riportando anche le posizioni di tutti gli attori in campo, per la difesa e la realizzazione di un autentico pluralismo culturale e sociale. Questo per me significa fare vero servizio pubblico.
UNA SQUADRA
Ascolto, attenzione, confronto, sono i principi che guideranno quotidianamente la mia linea editoriale. Un progetto che intendo costruire con l’aiuto di tutte le componenti della nostra testata: giornalisti, telecineoperatori, assistenti, tecnici, documentaristi, registi, impiegati. Vorrei che ciascuno di noi si sentisse parte di una squadra compatta, perché ognuno può contribuire ad arricchire la coralità del giornale.
Le riunioni di sommario devono essere realmente il momento della condivisione, del confronto, della costruzione collettiva del prodotto giornalistico. La porta della mia stanza sarà sempre aperta per le esigenze di ciascuno, nell’impegno che ogni istanza, proposta, suggerimento, ma anche critica saranno tenuti sempre nella giusta considerazione.
Grazie e buon lavoro a tutti noi. |