Gazzetta Caserta, pagati
e licenziati i 2 dipendenti

DA UN ANNO i due dipendenti della Gazzetta di Caserta, il giornalista Alessandro Ceci e il grafico di origini libanesi Boutros Naaman, non percepivano lo stipendio, con l’eccezione di un pagamento avvenuto a marzo. Ora, grazie alla mediazione di Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, è stato sottoscritto un accordo, dopo un tira e molla che andava avanti da aprile. Il 30 giugno, nella sede del sindacato a via Cappella Vecchia con Silvestri si sono incontrati Ceci e

Naaman, assistito dal segretario regionale della Fistel Cisl Tammaro Palomba, l’avvocato Simona Luberto, che aveva la procura dei titolari della Egq (Edizioni giornali quotidiani), la società cooperativa con un capitale di tremila euro editrice del giornale, che

Gaetano Peluso e Claudio Silvestri

fa capo all’amministratore Carlo Peluso e al direttore generale Gaetano Peluso, padre di Carlo (27 anni il primo, 55 il secondo). Con l’avvocato Luberto ha preso parte alla riunione Pietro Monaco, segretario di Confimpresa Italia di Caserta.
I dipendenti che per anni hanno realizzato da soli un quotidiano di ventiquattro pagine spedito ogni giorno in edicola, scrivendo articoli e impastando le pagine con i servizi inviati dai collaboratori, lavorando per mesi senza avere neanche una linea fissa in redazione, hanno chiuso il loro rapporto con la Egq: il 28 giugno sono stati licenziati e il 30 giugno Ceci e Naaman hanno incassato assegni circolari per una somma complessiva vicina ai settantamila euro, oltre a ottenere naturalmente la regolarizzazione dei contributi Inpgi e Inps.
Gli editori sembravano determinati a non mollare, ma sono stati costretti a cambiare idea quando a metà giugno i dirigenti del sindacato napoletano hanno scritto al Dipartimento editoria della presidenza del consiglio per comunicare che avrebbero pignorato i fondi pubblici destinati al quotidiano per incassare i soldi dei dipendenti. Che succederà ora alla Nuova Gazzetta di Caserta? È presto per dirlo, ma è probabile che ci sarà una pausa di riflessione e la messa in liquidazione della società per pulire tutte le situazioni in sospeso, salvo poi ripartire per non perdere i finanziamenti pubblici.