Sull'agroalimentare
Agraria parte male

NELLA MATTINATA del 9 luglio verrà presentato nel galoppatoio monumentale della reggia di Portici, appena restaurato, il corso di laurea triennale di ‘Scienze gastronomiche mediterranee’ che partirà nel prossimo autunno. È una delle primissime iniziative in questo settore in Italia e punta a formare “esperti di tutta la filiera enogastronomica, dalla produzione primaria al marketing, dalle tecnologie alimentari alla nutraceutica, dalla logistica alla gestione della ristorazione, dalla storia e filosofia del cibo alla comunicazione”.
Al battesimo del corso, promosso dal dipartimento di Agraria di Portici diretto da Matteo Lorito, docente di Biotecnologie fitopatologiche, è

prevista la presenza di numerosi protagonisti del settore. Con il rettore della Federico II Gaetano Manfredi e con il professore Lorito, ci saranno il ministro dell’Università Marco Bussetti (mentre non è ancora confermato l’arrivo del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio), l’imprenditore Paolo Scudieri, titolare del multipolo alimentare di ‘Eccellenze campane’,

Matteo Lorito

il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, l’ex ministro delle Politiche agricole Alfonso Pecoraro Scanio, i ristoratori ‘napoletani’ con due stelle Michelin Nino Di Costanzo della ischitana ‘Danì maison’, Gennaro Esposito della ‘Torre del saracino’ di Vico Equense e Alfonso Iaccarino del ‘Don Alfonso’ a Sant’Agata sui Due Golfi. E verranno anche assegnati riconoscimenti a tutti i ristoratori della Campania che hanno conquistato una o due stelle Michelin.
L’incontro sarà coordinato dal giornalista Luciano Pignataro, ex Mattino dallo scorso novembre, e qui arriviamo al punto dolente dell’iniziativa. Nella prima stesura della locandina i giornalisti esperti di enogastronomia erano tre. Con Pignataro, Antonio Corbo, storica firma di Repubblica Napoli, e Gimmo Cuomo che la domenica sul Corriere del Mezzogiorno cura una rubrica sulla ristorazione in Campania.
Perché sono scomparsi Corbo e Cuomo? Letta la locandina, i giornalisti hanno subito inviato a Lorito due lettere garbate per declinare l’invito e prendere le distanze dal tipo di ‘informazione’ che fa Pignataro, in qualche modo considerata agli antipodi dalla loro per il taglio

Gaetano Manfredi

‘manageriale’ e il volume d’affari, e dalla tendenza dominante a Napoli e in Campania nel settore della comunicazione enogastronomica. Una tendenza che molto spesso si traduce in una commistione di interessi e di affari alla quale il settimanale Report ha dedicato un anno fa un lungo servizio firmato da Bernardo Iovene.
Come hanno reagito gli organizzatori a una dissociazione cortese nella forma,

ma netta e grave nella sostanza? Hanno tagliato il nodo cancellando i nomi dei giornalisti determinati a difendere un’informazione senza condizionamenti e senza confusioni. Una decisione molto discutibile e, a nostro avviso, un passo falso nell’avvio del nuovo corso di laurea.
Ci permettiamo perciò un modestissimo consiglio a Manfredi e Lorito. Tra le materie del primo anno inseriscano ‘Etica e deontologia’, altrimenti, semplificando, i prossimi manager della ristorazione e dell’enologia potrebbero pensare che per godere di buona stampa non servono il lavoro e la qualità ma è sufficiente curare a fondo i rapporti con i giornalisti e, quando è necessario, fare anche uno sforzo in più.