Il 15 maggio tutti i media danno con grande risalto la notizia di cinque arresti e del sequestro di tre milioni di euro tra soldi, immobili e quote societarie con accuse di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso in favore del clan Contini.
Il Mattino apre la prima pagina con il titolo “La pizza connection di Napoli”. Il più noto degli arrestati è Massimiliano Di Caprio, titolare della pizzeria Dal Presidente a via Tribunali il cui nome è stato scelto dal fondatore, un pizzaiolo che nell’estate del ’94, durante il G7, preparò una margherita a portafoglio al presidente Usa Bill Clinton.
Il servizio per il tg campano delle 14 del 15 maggio è affidato a Lilly Viccaro Theo. La cronista con il piglio dell’investigatrice è in via Tribunali e va Dal Presidente a intervistare uno dei ‘pizzaioli storici’’ che dice: “noi siamo aperti regolarmente, a pranzo e a cena, perché chi di competenza ci ha autorizzati a stare aperti”. Viccaro, microfono in resta, continua: “Le faccio una sola domanda: secondo lei era fallimento vero quello dell’epoca?”. La risposta è precisa: “La pizzeria ha sempre avuto un riscontro positivo”. Ma Viccaro lo incalza: “Lei non si è accorto che poteva essere un fallimento fittizio?”. La risposta del pizzaiolo è straordinaria: “Io sono un esperto in farina, esperto in mozzarella. Lei mi fa una domanda oltre le mie competenze”. |