Aruta: è cominciata,
forse, la sospensione

A DICIOTTO MESI dalla decisione della Suprema corte che ha reso definitiva la condanna del pubblicista Giovanni Aruta, dipendente Atitech e sindacalista Cisl, a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni ai danni della moglie è forse scattata la sospensione di tre mesi dall’attività giornalistica inflitta nella seconda metà dello scorso febbraio dal primo collegio del consiglio

di disciplina della Campania presieduto da Bianca Desideri.
Possiamo dedurre la sospensione dalla lettura della gerenza del numero di maggio di Prospettive, il mensile con redazione ad Arzano, area di diffusione tra Arzano, Casavatore e Casoria, in uscita la prima domenica del mese, che Aruta confeziona e dirige da molti anni.
È prima però necessaria una osservazione. L’attività, da sempre al

Giovanni Aruta

rallentatore, del Disciplina campano è giustamente protetta da una scrupolosa tutela della privacy che deve in ogni caso prevedere una eccezione: quando il consiglio decide di infliggere una sanzione questa deve essere resa subito pubblica, magari dandone notizia sul sito dell’Ordine regionale. Se la notizia invece rimane chiusa nelle stanze del consiglio e nessuno ne viene a conoscenza non si capisce quale è l’effetto punitivo della sanzione.
Torniamo ora a Prospettive. Ad aprile Aruta firma l’editoriale che apre il giornale e l’articolo centrale della prima, un colonnino in terza, due servizi nello sport e dalla gerenza risulta direttore editoriale. Con il numero di maggio la scena cambia. L’editoriale è firmato La Redazione mentre gli altri articoli della prima non hanno autore. In terza tre servizi sono della Redazione mentre nella gerenza Aruta è sparito e Attilio Scalisse cumula gli incarichi di direttore editoriale e di responsabile.