Sansonetti chiude dopo
15 giorni Retenews24
SI VEDRANNO il 4 agosto davanti al giudice Gaetano Gatto del tribunale civile di Napoli Piero Sansonetti, che il 18 giugno ha esordito in edicola con il quotidiano Cronache del Garantista, e Gianfrancesco Raiano, direttore di Retenews24, panino napoletano del Garantista.
Il matrimonio è durato soltanto diciassette giorni (in realtà quindici perché il nuovo giornale il lunedì non va in edicola), dall’esordio al 4 luglio quando viene bloccata la stampa di Retenews24. I segnali di guerra arrivano subito: il 22 giugno Salvino Galluzzo, avvocato di Polistena (diecimila anime alle
pendici dell’Aspromonte) e legale di Prima Iniziative, la società proprietaria della testata il Garantista, telefona a Raiano e in maniera sbrigativa gli comunica che il panino vende poco e va chiuso.
Il 26 giugno Galluzzo ribadisce, via mail, la decisione e fornisce i dati
Bruno Pinci e Gianfrancesco Raiano
delle vendite dei primi tre giorni a Napoli e provincia: 315 copie il 18 giugno, 216 il giorno successivo e 185 il 20 giugno; la media è di 239 copie, il pareggio è previsto a 800 copie. L’obiettivo è lontano, ma è singolare che un imprenditore tiri le somme al terzo giorno quando il giornale sia a Napoli che nella capitale è in rodaggio, la distribuzione è in fase di messa a punto e non è stata neanche avviata una campagna pubblicitaria.
Da Roma a Raiano telefonano sia Sansonetti che il redattore capo Franco Insardà, amministratore unico della cooperativa Giornalisti Indipendenti che consentirà poi di accedere ai fondi pubblici, per dire che stanno lavorando alla ricerca di una soluzione. Evidentemente però non la trovano e a fine giugno il direttore di Retenews24 va a Roma per incontrare Galluzzo e Insardà. Non c’è dialogo, non c’è una analisi della partenza di Napoli, ma anche di Roma e delle tre edizioni calabresi, fortemente volute dal presidente di Confindustria
Francesco Bellofatto e Franco Insardà
Reggio Calabria Andrea Cuzzocrea, presidente di Prima Iniziative. C’è solo una richiesta secca: rivediamo il contratto.
E allora fermiamoci per un momento sull’oggetto del contendere: il contratto, sottoscritto a Napoli il 16 giugno da Francesco Berna, amministratore
unico della srl Edizioni Il Garantista, da Franco Insardà, per la cooperativa Giornalisti Indipendenti, e da Massimiliano Pinci, amministratore unico di Retenews24 srl, affida a Retenews24 la realizzazione in service di un dorso di sedici pagine destinato alle province di Napoli e Salerno. I costi della struttura giornalistica sono a carico della srl napoletana, quelli di stampa e distribuzione sono coperti dal Garantista; gli incassi della pubblicità vanno a Retenews24, quelli delle vendite al Garantista. Non sono previste clausole rescissorie e non viene fissato un minimo di venduto. E torniamo alla cronaca del divorzio.
Subito dopo la trasferta romana di Raiano, e siamo al primo luglio, arriva a Napoli una pec (una mail certificata) che pone un ultimatum: entro il 4 luglio si modificano le condizioni del contratto o saranno bloccate le pubblicazioni.
La richiesta viene giudicata inaccettabile, per la forma e per il contenuto, dall’amministratore di Retenws24 Massimiliano Pinci e dal fratello Bruno che è direttore editoriale e decidono di non rispondere. Il 7 luglio interviene Cuzzocrea chiedendo di trovare una soluzione bonaria della vicenda e dopo qualche giorno viene a Napoli Insardà a riproporre un accordo amichevole, ma in entrambi i casi non ci sono proposte concrete sulle quali discutere.
Intanto gli editori del quotidiano napoletano devono fronteggiare i danni e i problemi causati dall’interruzione delle pubblicazioni. Sul versante editoriale congelano i contratti dei giornalisti assunti con cocopro fino al 30 settembre: Daniele Addeo, Francesco
Iki Notarbartolo (*) e Filiberto Passananti
Bellofatto, Iki Notarbartolo e il grafico Antonio Esposito, mentre Filiberto Passananti si era dimesso quattro giorni dopo l’uscita in edicola. Sul fronte promozionale stoppano la campagna di lancio che era già stata preparata. Con gli inserzionisti che hanno firmato contratti per 30mila euro avviano un confronto per girare, con chi è d’accordo, la pubblicità sul quotidiano on line, mentre con gli altri si stanno studiando soluzioni alternative.
E il 18 luglio, con l’assistenza dell’avvocato Rosa Di Caprio, presentano al tribunale di Napoli un ricorso d’urgenza ex articolo 700 per ottenere il rispetto del contratto e quindi l’immediata ripresa della stampa del giornale.

(*) Da www.myspace.com