Giornale della sera e strilloni
resuscitati da Ennio Simeone

CON STRUMENTI CHE vengono dal passato Ennio Simeone parte all’attacco dell’affollato mercato romano dei giornali. Il 22 maggio ha visto la luce il Quotidiano della Sera, in vendita dal lunedì al venerdì alle 17 a cinquanta centesimi attraverso una rete di centocinquanta strilloni; lo slogan dei manifesti e degli spot radiofonici è “Alle 5 a Roma non è l’ora del tè”.
Con quaranta pagine formato tabloid classico, come la Stampa di Torino, il Quotidiano della Sera nasce per iniziativa dei fratelli Dodaro (Francesco, Antonella e Maria Gabriella), imprenditori cosentini che nel ’98 hanno

rilevato e rilanciato il Quotidiano di Calabria. La società che edita il giornale capitolino è la Edizioni Fast, mentre la raccolta pubblicitaria è affidata alla Publifast; entrambe le srl sono controllate dai Dodaro: le Edizioni hanno come amministratore Giacomo


Antonella e Francesco Dodaro

Iachetta, mentre la concessionaria di pubblicità è guidata dall’amministratore delegato Antonella Dodaro, titolare della stessa carica nella Finedit, la srl che edita il Quotidiano di Calabria, mentre il responsabile pubblicità della filiale capitolina è Massimiliano Archilletti.
L’iniziativa su Roma scaturisce da due circostanze: i Dodaro avevano la disponibilità della vecchia rotativa del Quotidiano calabrese e a Cosenza era già stato sperimentato un giornale del pomeriggio che aveva ottenuto risultati interessanti, prima di chiudere a causa dei problemi finanziari dei promotori.
Per pubblicizzare il Quotidiano della sera sono stati utilizzati manifesti e spot in onda su due radio romane e, nella settimana dal 14 al 21 maggio, sono state distribuite un milione e 300mila copie di un numero speciale gratuito.
Alla vigilia dei settantuno anni, con il Quotidiano Simeone cerca la ‘mission impossibile’: resuscitare, a un quarto di secolo dal decesso, il giornale della sera. Ha comunque le carte in regola per tentare il miracolo, con una vita da direttore spesa dal Trentino alla Calabria: a Bolzano dal 1989 al 1993 è stato condirettore e direttore dell’Alto Adige; a Bologna ha diretto dal 1983 all’85 una tv regionale; a Livorno ha guidato il Tirreno dal ’93 al ’96; nella capitale è stato vice direttore di Paese sera nel biennio ’81-’82; a Napoli tra il 1985 e 1987 è stato vice di Orazio Mazzoni al Giornale di Napoli; a Cosenza è stato la guida e il motore del Quotidiano di Calabria dal ’97 fino a tre mesi fa, quando ha ceduto il testimone a Matteo Cosenza. I primi venti anni di


Andreana Illiano e Michele Inserra

professione li ha spesi all’Unità, cominciando come corrispondente dalla natìa Avellino fino alla guida della redazione napoletana, lasciata il primo giugno del ’76 per aprire la sede partenopea di Paese sera; quattro anni prima aveva inventato, fatto nascere e diretto il quattrodicinale del Partito comunista, La Voce della Campania, direzione passata poi a

Matteo Cosenza e dal ’79 a Michele Santoro. Alla guida del Quotidiano, accanto a Simeone, c’è Donatella Guido, quarantadue anni, da otto professionista, che nella gerenza è presente con un doppio ruolo: redattore capo e direttore responsabile.
Nell’avventura romana Simeone ha imbarcato sette professionisti, tre praticanti e una pubblicista con contratto part time; tra i professionisti, due ex Mattino: la precaria storica Andreana Illiano e il corrispondente da Castellammare di Stabia Michele Inserra. Questa la squadra al completo: le praticanti Manuela Boggia e Annamaria De Luca (alle cinque pagine dedicate alle diciannove municipalità capitoline), Gianmarco Falchi (le pagine del Diario di Roma), Marco Filacchione (sport), Monica Giunchiglia, con la pubblicista part time Beatrice Meli ( le sedici pagine di Roma sera), Andreana Illiano e Astolfo Petrongelli (Ultimissime mondo, Italia, Roma), Michele Inserra (cronaca nera), il praticante Marcello Romanelli (gossip sulla vita notturna romana), Francesco Zardo (cultura e le due pagine di rassegna stampa dei giornali del mattino). Insieme ai redattori a tempo pieno lavorano cinque articoli 2: Stefano Clerici, ex capo cronista di Paese sera e Repubblica, Agnese Ananasso (economia), Nicoletta Ciardullo (tv), Giovanni Gucci (giudiziaria) e Gianluca La Penna (sport).
Una spinta forte per il successo del giornale è atteso dalla fitto reticolo dei corrispondenti di quartiere pagati a rigaggio. “I selezionati - dice Simeone – sono centodieci. Attraverso ‘Roma Lavoro’ abbiamo annunciato un corso gratuito di due giorni per corrispondenti di quartiere; dopo una settimana,

sommersi da 1048 curricula, abbiamo bloccato le iscrizioni. Tra gli aspiranti tanti laureati e molti giornalisti professionisti”.
Il giornale viene chiuso in redazione (la sede


La redazione del Quotidiano della Sera

è sulla Tiburtina) tra le 14,30 e le 15, salvo eventi speciali come le prime proiezioni elettorali; esce dalle tipografie alle 16, per raggiungere entro le 17, con due furgoni e uno sciame di motorini, i punti strategici della capitale.
L’esordio del Quotidiano era fissato per il 21 maggio, ma un blocco del sistema editoriale ha ritardato i tempi di lavorazione fino a costringere l’editore a rinviare il battesimo al giorno successivo. “Stiamo tirando poco meno di ventimila copie, – dichiara il direttore – con un venduto che oscilla dalle ottomila alle 9200 copie. Un risultato abbastanza buono, ma per raggiungere il pareggio dobbiamo salire a ventimila copie. Intanto entro fine giugno contiamo di affiancare all’esercito degli strilloni la rete delle edicole. Per ridurre i danni del traffico romano stiamo utilizzando due centri stampa: il primo sulla Tiburtina, nell’area di Roma sud; il secondo nell’area nord ovest, ad Acilia”.