I giornalisti informano?

Il suo Iustitia, caro Cozzolino, da anni è in trincea. Lei è un giornalista considerato fastidioso in città ed anche oltre. Leggo ciò che ella scrive ed appare un mondo dell'informazione che nulla ha da invidiare, per le logiche che sembrano governarlo, ad altri mondi vitali...e non manca la...virtù dell'emulazione.
Corro il rischio di apparire 'moralista' se penso che sono proprio i giornalisti coloro che, alla ricerca della notizia o dello scoop, assumono il ruolo di moralizzatori.
I criteri per le scelte delle candidature nelle elezioni della categoria, le alleanze, le divisioni sono simili a quelli messi in campo dai nostri politici: peggiori o migliori non conta. Gli interessi sono diversi, forse meno consistenti, meno visibili, meno comprensibili per i più, ma in una realtà come la nostra capaci poi di determinare la qualità dell'informazione.
Essere giornalisti e lavorare avendo come datori di lavoro non certamente puri imprenditori dell'editoria pone problemi quotidiani.
Essere giornalisti o aspirare a diventarlo e non avere un contratto ed essere in balia del politico o del pubblicitario che con denaro non suo alimenta e mantiene in vita l'organo di informazione determina dipendenza servile e giusta preoccupazione per la propria sopravvivenza.
Una delle conseguenze di una situazione infelice è doversi dare regole, vincoli e restrizioni in un campo che la deontologia professionale ha disegnato con confini diversi.
E poi ci si adegua e si diventa più realista del re o più papista del papa...e talvolta si operano scelte 'improprie' immaginando di fare informazione, ma comunicando la volontà di quel potere immutabile che è all'origine del deserto pietrificato nel quale siamo.
Così per la politica e la cultura, per lo spettacolo e per lo sport, per la cronaca di ogni tipo e per i conflitti sociali. Tutto predeterminato.
Ed allora, e concludo, noi delle Assise di Palazzo Marigliano ed io direttore del Bollettino, dopo quasi un anno di incontri domenicali, dopo aver invitato sempre tutti gli organi di informazione per esporre idee ed offrire documenti su Bagnoli, sul ciclo dei rifiuti, sul centro storico, sui piani regolatori,etc, e dopo aver verificato l'assenza 'unanime' dei colleghi giornalisti, ci siamo rivolti ai colleghi della stampa estera ed abbiamo visto finalmente i nostri giornalisti campani mettersi a rimorchio.
Spiace dirlo. Anche per noi piccoli o grandi giornalisti il Sud è a rimorchio e arranca. Grazie e buon lavoro.

Francesco de Notaris

 
Francesco de Notaris