Caro direttore,
ti segnalo il servizio su Francesco Gaetano Caltagirone messo in rete il 15 ottobre da Dagospia perché è in piena continuità con il “Me ne frego” pubblicato nell’ultimo numero di Iustitia.
Il sito di Roberto D’Agostino dà notizia di forti critiche avanzate da quattro soci della Caltagirone Editore detentori di un piccolo pacchetto di azioni, il 2,2 per cento, nei confronti del padrone e della figlia Azzurra. In particolare, secondo i soci contestatori, “sarebbe necessario vendere le testate giornalistiche che invece vengono mantenute per interessi sociopolitici del socio di maggioranza”.
E aggiungerei anche per interessi personali come dimostrato dalle santificazioni degli amici scomparsi.
Inutile dire che Caltagirone non è stato neanche scalfito da questa e dalle altre accuse affidando la risposta ai componenti del collegio sindacale della società (Giuseppe Melis, Antonio Staffa e Dorina Casadei) che il 14 ottobre hanno depositato una relazione di quattro pagine per smontare tutti i punti critici segnalati dai soci di minoranza. |