Caltagirone, rinviato
il confronto Fieg-Fnsi

IL PRESIDENTE dell’Associazione stampa romana Fabio Morabito, a lungo cdr del Messaggero, è prudente sulla crisi che ha colpito Il Gazzettino e Il Mattino, i quotidiani più importanti del Gruppo controllato da Francesco Gaetano Caltagirone dopo l’ammiraglia Messaggero. 
“La crisi potrebbe toccare persino il Messaggero, - dice Morabito – anche se veniamo da anni di bilanci attivi. Intanto come sindacato romano difendiamo

le sedi capitoline del Gazzettino e del Mattino. Sui due fronti aperti nel gruppo c’è stato un primo incontro tra la Federazione della stampa e la Federazione editori per il Gazzettino, ma si è concluso senza risultati. Ora Fnsi e Fieg si incontreranno per


Francesco Gaetano Caltagirone e Fabio Morabito

affrontare la richiesta di stato di crisi che riguarda il Mattino. Prima però è  necessario definire in maniera rigorosa le regole che consentono di attingere ai fondi messi a disposizione dal governo. Finora per ottenere lo stato di crisi era necessario avere alle spalle due bilanci in rosso. Credo sia importante mantenere questa precondizione, perché gli stanziamenti devono essere destinati a aziende davvero in crisi e non vanno utilizzati per abbassare l’età delle redazioni e appesantire gli equilibri economici dell’Inpgi scaricando sull’istituto di previdenza pensionati di lunga durata”.
Sarà quindi necessario attendere che il ministro del Lavoro Maurizio
Sacconi
, d’intesa con il sottosegretario all’Editoria Paolo Bonaiuti, definisca le norme per l’accesso ai contributi pubblici con un conseguente intervento sulle causali per la dichiarazione dello stato di crisi.
Intanto il 27 aprile a Roma il presidente Morabito, il vice Massimo Rocca e il segretario di Stampa romana Paolo Butturini, insieme ai componenti del cdr del Messaggero Corrado Giustiniani e Stefano Trincia, hanno accompagnato il comitato di redazione del Mattino (Daniela De Crescenzo, Marco Esposito, Pietro Treccagnoli e il fiduciario della redazione romana Antonio Troise) all’assemblea del Gruppo Caltagirone. Nel corso dei lavori sul bilancio, che si sono svolti nella sede della società a via Barberini, i sindacalisti napoletani hanno distribuito, come “provocazione”, una prima pagina del Mattino firmata dai sette re di Roma perché, hanno dichiarato alle agenzie, “è inaccettabile che una testata storica come il Mattino diventi la


Paolo Butturini e Corrado Giustiniani

copia napoletana del Messaggero”.
Sul Mattino del 28 aprile il cdr ha informato dell’iniziativa i lettori  con un comunicato, seguito dalla consueta replica vaga dei vertici del Mattino spa. Questo l’esordio della replica: “le ‘provocazioni’ non sono

utili né favoriscono la soluzione di tematiche ampie e complesse previste dal piano aziendale (ed è un piano che merita un’attenta lettura così come la riorganizzazione proposta dal direttore Mario Orfeo, ndr)”. E questa la conclusione: non “si intende distruggere l’identità della testata e il suo radicamento. Anzi l’intera Redazione, composta da giornalisti meridionali, assicurerà tutto questo”.