IUSTITIA HA RACCONTATO l’incredibile censura del direttore della Tgr Alessandro Casarin e del responsabile dei servizi giornalistici di via Marconi Antonello Perillo nei confronti dell’inviato della Rai Geo Nocchetti. Il giornalista, testimonial insieme allo scrittore Gianrico Carofiglio, per la sperimentazione del vaccino italiano ReiThera presso l’ospedale ‘sant’Anna e san Sebastiano’ di Caserta, è stato citato con servizi e foto da tutti i giornali e siti d’informazione campani e nazionali, sia il giorno prima della vaccinazione, venerdì, che il giorno dopo, domenica 21 marzo. Tutti tranne il ‘suo’ telegiornale.
Ad assestare un terribile uppercut a Casarin e al già cagionevole Perillo, impartendo loro una lezione di giornalismo, ha provveduto un direttore veterano dell’azienda di viale Mazzini, Bruno Vespa. Martedì 23 marzo,

della Campania, inutile dirlo, ancora silenzi e censure. Anzi a dare ascolto alle voci della sede di Fuorigrotta pare che Perillo se la sia presa a morte con l’inviato. Qualcuno giura di avergli sentito minacciare “sanzioni” per aver contravvenuto alla linea della testata, andando come ospite in una trasmissione di successo che, particolare non trascurabile, è una delle punte di diamante dell’azienda Rai, non di Mediaset.
Di quali colpe, dunque, si sarebbero macchiati Nocchetti e Vespa secondo Perillo presenza evanescente nelle stanze della redazione Rai ma che i telespettatori possono vedere mentre interpreta il ruolo di giornalista televisivo nella soap 'Un posto al sole'? E cosa è più servizio pubblico, un redattore Rai che si presta a sperimentare un vaccino in piena pandemia, in linea con l’impegno di tutta la Rai sul fronte Covid,  oppure un capo redattore centrale che fa la comparsa in  una fiction mentre trascura la realtà della cronaca e l’obbligo di dare notizie?

Gualtiero Navarra