Per due anni si occupa di spettacolo e di coproduzioni televisive. A lui si debbono il primo serial italiano ‘La famiglia Benvenuti’, la serie monografica ‘Storie Vere’, ‘I tre moschettieri’ in coproduzione con la Francia e l’idea da cui nacque il progetto della ‘Odissea’. Ritornato al settore giornalistico è responsabile di ‘Galleria’ e di ‘Reporter’, settimanali del TG 2.
Nel 1976 innova ancora una volta lo schema del dibattito con un nuovo programma. Su una poltrona girevole al centro dello studio televisivo in un’atmosfera da ‘Ring’ (questo il nome della trasmissione) siedono alternativamente Andreotti, Craxi, Berlinguer, Zaccagnini o Gassman e nove giornalisti in circolo li puntano con rapide domande.
In ‘Direttissima’ nel 1977 sperimenta una sorta di giuria popolare, tutta al femminile, che ha il diritto di intervenire negli snodi del programma rivolgendo domande sia agli ospiti che al conduttore. Singolare l’idea, ardua l’attuazione, anche per le tensioni politiche allora incombenti.
Nel 1978 promuove un ‘Ring internazionale’ e, con il supporto di tre giornalisti superesperti, mette al centro del ‘quadrato’ premier e personaggi di spicco del mondo; si reca ad esempio in Egitto, in Libia, in Israele, in Libano per dialogare con Sadat, Gheddafi, Begin, Arafat e capire le ragioni del conflitto che turbano la pace in Medioriente.
Nel 1979 è al seguito del 62º Giro d’Italia con il programma ‘Tutti al giro’ dove, al termine di ogni tappa, invita i protagonisti della corsa a confrontarsi a caldo senza troppi peli sulla lingua.
Sue sono anche le trasmissioni ‘Ti piace Garibaldi?’, e ‘Serata a soggetto’ (per Raitre). È anche autore, sempre per la Rai, di un teatro inchiesta ‘L’esperimento’ messo in onda con la regia di Dante Guardamagna. Nel clima di differenti opportunità e di libera circolazione che vigeva, un tempo, all’interno della Rai-Tv, realizza alcune ‘serate a soggetto’ su il Dopo Vermicino, sulla Droga, sui Trapianti (con Christiaan Barnard) per la struttura di Angelo Guglielmi.
Per la radio, pensa e conduce in diretta tre programmi a cicli di tre mesi: ‘Il momento della verità’, ‘Eravamo il futuro’, ‘Sottotiro’ e, per un mese, tutte le mattine all’alba, ‘I giorni’.
Nel 1984 Biagio Agnes e Sergio Zavoli - direttore generale e presidente della Rai di allora – lo chiamano a dirigere il TV-Radiocorriere, leader storico dell’informazione radiotelevisiva in Italia. In sette anni e mezzo di direzione Falivena moltiplica l’offerta editoriale con ‘Il punto’– un panorama settimanale degli avvenimenti italiani e internazionali – e con ‘Campioni’ – un quindicinale d’attualità sul mondo dello sport: dal calcio alla boxe, all’atletica leggera.
Lasciata la Rai, nel 1995, è chiamato alla presidenza del Corerat (Comitato regionale per le televisioni della Regione Lazio) e, per cinque anni, segue i problemi e le interconnessioni dell’emittenza locale alla quale dedica una complessa indagine conoscitiva raccolta in un volume.
Nel 2006 Biagio Agnes lo chiama a tenere lezioni di giornalismo e di storia della professione al Master di formazione biennale all’università di Salerno. Dal gennaio del 2010 all’aprile 2011 ha diretto e rilanciato 50 E PIÙ, il mensile di attualità e costume con 300.000 copie dedicato alle persone della terza età.

Fonte: Wikipedia