pensionati con età media superiore ai settanta anni: Romolo Acampora, napoletano di Agerola, settantadue anni, ex giornalista del Mattino, a lungo al vertice del collegio dei probiviri della Federazione della stampa; Federico Ricciuti, natali palermitani, settantuno anni, ex giornalista Rai; Claudio Azzolini, napoletano, settantadue anni, lunga attività di addetto stampa e responsabile comunicazione in aziende pubbliche, eletto nelle liste di Forza Italia prima al parlamento europeo e poi alla camera dei deputati; Domenico Gargano, barese, settantasei anni ad agosto, ex segretario di redazione della Rai; Carmela Maietta, napoletana, settantuno anni, ex giornalista del Mattino; Titti (Nunzia) Marrone, napoletana, sessanta anni, da sei mesi ex giornalista del Mattino. E tre pubblicisti: Armando De Rosa, napoletano di Villaricca, sessantatre anni, giornalista dell’ufficio stampa della Regione Campania già componente del consiglio di disciplina nazionale dal quale ora dovrà dimettersi; Carlo Alvano, napoletano, sessantasette anni, avvocato; Barbara Ruggiero, salernitana di Pagani, trentuno anni a giugno, laurea in Scienze della comunicazione nel 2005 a Salerno con una tesi sulla Deontologia, giornalista free lance.
Intanto il 4 aprile a Napoli, all’hotel Alabardieri, si è svolto lo stanco rituale dell’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e del preventivo 2013. Come ormai accade da diversi anni, i bilanci sono in ordine; non ci sono debiti ma
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principale dato positivo della gestione Lucarelli, presidente dell’Ordine regionale dal 2007.
Nessuna novità sostanziale invece sugli altri fronti. La trasparenza è parola ancora sconosciuta a via Cappella Vecchia. C’è un sito dell’Ordine, ma a nessuno viene in mente di mettere in rete i bilanci o la relazione del tesoriere Pino De Martino, che si limita a leggere un testo in assemblea, ma è determinato a non lasciare tracce scritte. Inutile ricordare il fronte deontologia sul quale con una serie di slittamenti si è arrivati alla prescrizione (è il caso di Ciro Venerato) o al rinvio di qualsiasi decisione definitiva (Balivo e altre miss), prima che arrivasse la sospensione di ogni attività con l’introduzione dei consigli di disciplina. |