Salvia capo cronista,
Molinari numero due

DAL PRIMO GENNAIO il Mattino cambia il vertice della cronaca: per ragioni personali Paolo Russo lascia la poltrona che occupa dal settembre 2011 e rientra nella sua città, Salerno, a guidare la redazione provinciale. Percorso inverso compie il capo servizio Gianni Molinari, che lascia la responsabilità della sede salernitana per diventare il numero due della cronaca. Invece la poltrona di capo cronista, per la prima volta nella storia di via

Chiatamone, va a una donna: Marilicia Salvia, che da aprile ricopre l’incarico di vicaria. Vediamo allora chi sono i giornalisti che reggeranno il timone del settore più importante del giornale.
Potentino, quarantanove compiuti a dicembre, pubblicista dal 1984, dal


Alessandro Barbano e Paolo Russo

2000 professionista, sposato con un’ingegnere idraulico che lavora all’acquedotto lucano, due figlie piccole (Aurora e Lavinia), Molinari si è laureato a Napoli, alla Federico II in Economia e commercio nel 1992 con Liliana Baculo e Luca Meldolesi e all’università, fino al ’98, ha partecipato a ricerche su modelli locali di sviluppo.
Nel ’92 ha collaborato con Federico Tortorelli e Roberto Napoletano all’inserto economico del Mattino ‘Lettera sud’, ma la sua attività è caratterizzata da venti anni di lavoro alla redazione lucana dell’Ansa: nel luglio dell’85 ottiene il primo contratto come articolo 36; nel giugno del ’99 viene assunto come praticante; nel maggio 2001 è promosso capo servizio aggiunto. Tra il 2003 e il 2004 il direttore dell’agenzia l’ha spesso utilizzato in giro per l’Italia: un mese a Roma, due a Milano, nella fase calda del crac Parmalat, e due mesi a Firenze. Molinari si è anche impegnato nell’attività sindacale: nel


Renato Cantore e Roberto Napoletano

’99 è diventato presidente dell’Associazione stampa della Basilicata, subentrando a Renato Cantore nominato responsabile della sede Rai di Potenza, e ha mantenuto l’incarico fino al maggio del 2004; dal novembre dello stesso anno è stato consigliere

della Fnsi. Al Mattino arriva nell’aprile del 2005, assunto da Mario Orfeo, e viene assegnato all’economia come vice di Marco Esposito. Nel dicembre del 2006 diventa responsabile della redazione di Caserta, dove rimane fino al luglio 2010 quando va a guidare l’edizione di Salerno.
Napoletana di Pompei, liceo classico a Torre Annunziata e laurea in Giurisprudenza alla Federico II, Marilicia Salvia dal ’91 è sposata con Gino Giaculli, capo servizio Mattino che lavora all’ufficio del redattore capo centrale, e ha due figli. Dopo i primi articoli da collaboratrice, nel marzo 1983, quando il Mattino apre l’ufficio di Castellammare e lo affida a Mino Jouakim, la neo capo cronista si occupa di Pomepi ed entra nel pacchetto dei corrispondenti di cui fanno parte anche Goffredo Buccini da Capri e Giancarlo Siani da Torre Annunziata, mentre i due redattori sono Donatella Longobardi e Antonino Pane. L’ingresso in redazione è del 1988 come

articolo 36, mentre due anni più tardi arriva l’assunzione come praticante a Napoli e l’assegnazione al settore Interni. Lì rimane tredici anni, con Paolo Graldi che nel ’98 la promuove vice capo servizio. Nel 2003 Orfeo la sposta alla Grande Napoli-Campania


Mino Jouakim e Claudio Scamardella

e l’anno successivo, con l’accorpamento delle cronache nel secondo dorso guidato da un gruppo di coordinamento affidato a Claudio Scamardella, diventa capo servizio. Nel 2008 viene eliminato il coordinamento e torna in cronaca dove rimane fino all’estate del 2010, poi per venti mesi guida la Grande Napoli fino allo scorso aprile quando viene promossa vice in cronaca. Rimane da risolvere un piccolo giallo. Il direttore Alessandro Barbano ha informato i protagonisti della rotazione e nel pomeriggio del 5 dicembre ha incontrato il comitato di redazione (Marisa La Penna e Fulvio Scarlata, con Maurizio Cerino assente per malattia). Ha annunciato alcune novità per il giornale e dato notizia del cambio al vertice della cronaca. Ma della nomina di Marilicia Salvia e dell’arrivo a Napoli di Gianni Molinari nel comunicato inviato in serata dal cdr ai redattori non c’è traccia. Perché?