Con il Roma
il caffè è gratis

LE VENDITE IN edicola continuano a calare, come del resto succede a tutte le testate, e la pubblicità non dà segnali di ripresa: per questi motivi i venti soci della cooperativa ‘Nuovo Giornale Roma’, che dal marzo 2013 confeziona il quotidiano che fu di Achille Lauro, di Pasquale Casillo (1990) e poi di Giuseppe Tatarella (1996), hanno deciso di mettere in campo una serie di iniziative per mantenere la linea di galleggiamento con un’ulteriore riduzione dei costi e con la ricerca di nuove entrate. Anche perché nelle scorse settimane è arrivato il contributo del fondo dell’editoria relativo al 2013: 452.205,94 euro, una cifra che è meno della metà di quanto era atteso.

La prima iniziativa è stata il mancato rinnovo da febbraio dell’accordo con il quotidiano romano Il Tempo, partito lo scorso 17 giugno. Il panino consentiva di allargare l’offerta ai lettori nella fase delicata del passaggio del prezzo da un euro a un euro e venti con un

Pasquale Clemente e Roberto Paolo

giornale nazionale dignitoso; alleggeriva inoltre i redattori di via Chiatamone dal realizzare le pagine con notizie di interni, esteri e sport, per concentrarsi sulla cronaca locale. Il consiglio d’amministrazione della cooperativa (presidente il redattore capo Roberto Paolo, consiglieri il direttore responsabile Pasquale Clemente e il direttore editoriale Antonio Sasso, pensionato) ha però deciso che i quindici centesimi a copia che venivano girati al Tempo rappresentavano un flusso di contante indispensabile per coprire le spese e andare avanti. Questa scelta ha comportato l’aumento delle pagine del Roma da 32 a 40, con le prime quattro riservate alle notizie nazionali e estere, lasciando inalterate le 24 pagine del Giornale di Napoli, così come rimane inalterata l’edizione del lunedì con 32 pagine del Roma e 32 dello sport.
Per dare una scossa alle vendite si punta sul caffè. Domenica 8 febbraio parte una collaborazione per ora con diciotto bar distribuiti tra Napoli e provincia. Chi si presenta con il coupon messo in pagina (sul retro del codice a barre) ogni giorno dal Roma ha un caffè gratis. In cambio gli esercizi che aderiscono all’iniziativa vengono pubblicizzati con una pagina quotidiana e al bar che nell’arco del mese incassa più coupon sono riservati altri spazi promozionali. Sempre per gli esercizi pubblici che vogliono dare ai clienti un giornale da sfogliare è disponibile un blocchetto per l’acquisto di trenta numeri del Roma a ventuno euro, settanta centesimi a copia. I blocchetti mensili per ritirare il giornale in edicola verranno anche utilizzati per razionalizzare e rilanciare il settore abbonati, eliminando l’inefficiente distribuzione postale.
Un'altra novità riguarda il sito web: dal 10 febbraio avrà una nuova veste, con

Salvatore Caiazza e Fabio Postiglione

tre redattori che a rotazione garantiranno dodici ore quotidiane di copertura, e ci sarà la possibilità di acquistare il giornale on line.
Il cda, il comitato di redazione (Salvatore Caiazza, Fabio Postiglione, Claudio Silvestri) e gli altri

dipendenti (sedici giornalisti con articolo 1 e tre amministrativi), che sono tutti soci, tranne Angelo De Vivo, della cooperativa, stanno valutando altri tagli sostanziosi. Il presidente del cda è comunque fiducioso, nonostante ci siano sul tappeto due questioni non da poco: la testata e la sede di via Chiatamone che ospita la redazione. “Con il curatore fallimentare Franca Cieli – spiega Roberto Paolo – abbiamo stipulato un contratto d’affitto della testata, di proprietà della società fallita Edizioni del Roma srl, che entro la primavera verrà messa all’asta. E il contratto l’abbiamo onorato con la cessione del credito dei contributi pubblici. Per la sede siamo subentrati nella custodia dell’immobile prima affidata alle Edizioni del Roma scarl, che è in liquidazione amministrativa. Per il taglio delle spese non faremo ricorso ai contratti di solidarietà. Stiamo valutando altre ipotesi, tra cui il ricorso al credito bancario dal momento che nel 2014 siamo stati in edicola non dieci ma dodici mesi e nel novembre 2013 abbiamo fatto delle assunzioni a contribuzione piena; pensiamo quindi di incassare  un contributo pubblico almeno doppio rispetto al 2013”.