La Stampa controvoglia
sospende "mamma Cate"

ACCANTO ALLA show girl e pubblicista Caterina Balivo è rimasto soltanto il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli insieme ai suoi consiglieri. L’ultima delusione le è arrivata dal quotidiano torinese La Stampa: ai primi di maggio il direttore del Mattino Virman Cusenza decide di interrompere la rubrica settimanale “La Posta di Caterina” (in pagina fino al 30 aprile) dopo aver appreso che l’Ordine regionale le ha inflitto sei mesi di sospensione dall’attività professionale per

violazioni deontologiche; a fine maggio arriva l’annuncio della Balivo, in coincidenza con la nascita del figlio Guido Alberto Brera, dell’avvio di una nuova rubrica, “mamma Cate”, questa volta sul sito on line della Stampa.
La sospensione scade a luglio e Iustitia il 4 giugno


Mario Calabresi (*) e Virman Cusenza

gira una domanda al direttore della Stampa Mario Calabresi: come mai una giornalista sospesa dall’Ordine a Napoli non può lavorare mentre a Torino lavora? Calabresi traccheggia, fa sapere che è molto occupato; intanto i suoi ufficiali ai giornalisti che telefonano per avere spiegazioni sulla rubrica affidata alla show girl danno risposte minimizzanti: non avrà una rubrica, la Balivo verrà soltanto intervistata nella veste di neo mamma, quindi la sua è un’attività legittima tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Sono sciocchezze che può verificare chiunque si colleghi alla stampa.it o al sito della giornalista. E arriva la retromarcia. Anche in questo caso grazie anche all’intervento del consigliere dell’Ordine nazionale Pierluigi Roesler Franz, che il 9 giugno scrive al responsabile della stampa.it Dario Corradino e ai presidenti dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino e dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli per segnalare l’anomalia di una rubrica affidata a una giornalista sospesa. A strettissimo giro Corradino risponde a Franz e indirizza la mail anche a Iacopino, ai consiglieri dell’Ordine nazionale, a Lucarelli e al presidente


Dario Corradino (**) e Pierluigi Roesler Franz

dell’Ordine del Piemonte Alberto Sinigaglia. Il responsabile della Stampa.it in sostanza fornisce due notizie: pensavamo inizialmente di “ospitare brevi video senza periodicità precisa sui problemi di una neo mamma”; poi siamo venuti a conoscenza della

sanzione disciplinare (grazie a Iustitia, ndr), ma non sapevamo nemmeno che la Balivo fosse iscritta all’Ordine; in ogni caso finora “non c’è che un annuncio, al quale non è seguito, né seguirà alcun ulteriore intervento almeno fino a quando la sanzione ordinistica non sarà completamente scontata”. A Torino quindi il problema non c’è più, come conferma Alberto Sinigaglia: “tutto è stato chiarito e risolto in poche ore”.
“Poche ore” i tempi piemontesi, velocità diverse a Cappella vecchia, sede dell’Ordine campano. Il primo esposto che ha segnalato ai distratti consiglieri napoletani l’attività di testimonial pubblicitaria della Balivo è del 18 giugno 2008. Sono trascorsi oltre quattro anni; Pierluigi Roesler Franz ha indirizzato all’Ordine altri tre esposti (l’ultimo il 16 marzo scorso, ancora senza risposta); la show girl ha firmato dal 2008 una serie di campagne pubblicitarie del brand Cannella, prima, durante e dopo le due sanzioni disciplinari (avvertimento e sospensione per sei mesi) ricevute dall’Ordine, ma una decisione netta su una vicenda che più chiara non potrebbe essere ancora non c’è. Il tormentone che

viene girato a chi chiede notizie è: “se ne sta occupando il consigliere Innocenzo Militerni”. E per fortuna che tra i pubblicisti è stato eletto un avvocato (ed ex magistrato), perché se in consiglio ci fossero ortolani o assicuratori non ci sarebbero più scuse.


Innocenzo Militerni e Alberto Sinigaglia (***)

L’Ordine ha per legge due compiti: la vigilanza sulla deontologia degli iscritti e la tenuta degli albi. Ma evidentemente per “la vigilanza” a Napoli c'è sempre tempo. Il prossimo consiglio è convocato per il 9 luglio, ma c’è da scommettere che non verranno adottate decisioni affrettate.


(*) Da www.whotalking.it
(**) Da www.article.wn.com
(***) Da www.aronanelweb