Retenews in stand by

Dopo alcune settimane di sussulti, incontri e scontri chiusi il 22 aprile con il licenziamento del fondatore e direttore di Retenews24 Gianfrancesco Raiano il giornale vive giorni di stallo, con un lavoro a scartamento ridotto che si riflette sulla produzione di notizie e sui contatti.
Gli ultimi segnali risalgono al 29 aprile quando i redattori pubblicano un comunicato, rimasto in rete poche ore, e l’editore replica con una sua nota. I giornalisti esprimono solidarietà e ringraziano il direttore licenziato, ne riconoscono i meriti per la crescita del sito, ricordano la disastrosa posizione dell’Italia nelle classifiche mondiali in tema di libertà di stampa, ma chiedono soprattutto “all’editore una ufficiale smentita delle voci apparse su giornali e non rettificate della sostituzione di Raiano con nomi legati a un partito politico”.
A stretto giro arriva una sorta di risposta ‘plurale’ firmata dall’amministratore Massimiliano Pinci ma forse redatta anche dall’editore di fatto Bruno Pinci e da sua moglie, l’avvocato Rosa Di Caprio che detiene il 51 per cento di Retenews srl. “In riferimento alla nuova direzione – è scritto nella nota – sarà cura dell’editore nominare una persona di estrema fiducia e di grande spessore che possa garantire i giusti equilibri, raggiungendo senza indugio gli obiettivi editoriali prefissati”.
E a leggere il testo dell’editore si capisce che è davvero urgente la nomina di un direttore “di grande spessore”.
A parte la scrittura approssimativa, qualche virgola tra soggetto e verbo, preoccupa, per il giornale e per i redattori, un passaggio: “le numerose problematiche riscontrate dell’editore nella gerenza della direzione”. E che cosa è la “gerenza della direzione”?

Martin Beck
 
Gianfrancesco Raiano
Bruno Pinci
Rosa Di Caprio