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Un accento dopo 11 mesi |
Lo ammetto: non leggo con continuità Iustitia e di conseguenza non percepisco con tempismo le bacchettate sulle manine che l'autorevole testata è solita dispensare a destra e a manca (per quanto mi riguarda, mi collocherei a manca, almeno rispetto a Iustitia...).
Dunque, è con la bellezza di quasi un anno di ritardo che leggo la reprimenda - con consueto ditino alzato - che mi viene riservata a firma "Hans Schnier", eteronimo del mio amico Cozzolino (che continua ad invecchiare con cattiveria, mentre io ringiovanisco e mi rinvigorisco col tempo che passa...).
Anyway, caro Hans-Nello, nella noterella "Un libro inutile", corredata perfino da una fotina del sottoscritto, pontifichi - carinamente e malignamente, come ti conviene - sulla grammatica sostenendo che "di sicuro" - parole tue - "inutile" è l'accento sul "sé" nel titolo "Bukowski, tutte le bugie su sé stesso".
Orbene...
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...se stessi
un poco più tranquillo
con te stesso
potresti tu stesso constatare
che sé stesso
è espressione per sé stessa
disponibile all'accento
- oppure meno -
ma che la cosa
non si esaurisce poi
in sé stessa:
tu stesso dunque
(e ognuno per sé stesso)
potrai (e potrà) verificare
sfogliando e consultando
la treccani
l'accademica crusca |
od il devoto
(che a sé stesso unisce come sempre oli)
quanto e come va accentato 'sto sé stesso
che non ha regola che trovi concordanza
e che possa bastare da sé stessa...
(Infine e quindi
ti consiglio
da me stesso
d'ammosciare finalmente
il tuo indice
convesso:
proprio quel dito
che s'erge da sé stesso) |
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un saluto
Francesco Romanetti |
Il signor Romanetti risponde a quasi un anno di distanza alla nostra nota, privilegio che possono consentirsi solo i grandi. Noi qui a chiederci, per settimane e mesi, con la pioggia o il solleone, "perché ci snobba tanto il signor Romanetti?".
Non ci snobbava, studiava alla poesia da inviarci. Sapida, corposa, come un Terzigno d'annata. Risponde Hans, che gongola per essere stato identificato come Cozzolino senza averne il fisico, il prestigio e la cattiveria. Lei assume che "se stesso" può essere scritto con accento oppure senza. Lo dice Treccani, lo dice Devoto con Oli, a cui Lei aggiunge un pizzico di pepe e prendiamo atto che l'italiano ha mille sfaccettature, spesso giustificate dalla dicitura arc. dopo i vocaboli oggetto di interpretazione doppia. Hans si scusa e Le promette che terrà d'occhio il ditino di Cozzolino, che si sta piegando da solo senza la Sua autorevole macumba perché gli anni passano per tutti. E che è malignetto. E pure interista. |
Hans Schnier |
Innanzitutto liberiamoci del dizionario Devoto Oli: “sé forma accentata del pronome riflessivo spesso rafforzato con stesso: in tal caso può avere l’accento o preferibilmente esserne privo”.
Passiamo a Romanetti. Chi legge la sua lettera e non lo conosce può trarne un’impressione negativa. Invece è stato in anni lontani un onesto cronista e un combattivo sindacalista: ha fatto parte, con Gianni Ambrosino e Enzo Ciaccio, del comitato di redazione che nell’autunno del 2007 ha portato a casa l’ultima significativa vittoria ottenendo la
condanna dell’editore Francesco Gaetano Caltagirone per attività antisindacale.
È stato a lungo responsabile degli esteri del Mattino e firmava riflessioni politiche con il nome di Aureliano Buendia, il protagonista di Cent’anni di solitudine. Il settore esteri però prima ha perso peso e poi è stato chiuso; Romanetti è diventato un ‘emigrante’: per un periodo ha lavorato alla cultura quindi è stato spostato in cronaca. E per chi era abituato a occuparsi di Cuba, Colombia o del popolo Sahrawi non deve essere stato facile misurarsi con De Magistris e Caldoro o, peggio con gli Scissionisti e i Girati. L’ultima mazzata è arrivata in questi giorni con l’annuncio di un nuovo stato di crisi del giornale, decorrenza 2016 o 2017, e l’inserimento del suo nome tra i diciannove redattori da prepensionare.
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Nello Cozzolino |
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Francesco Romanetti |
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