A Salerno è a rischio
il master di giornalismo

IL 25 FEBBRAIO è saltata per il coronavirus l'ispezione della Commissione tecnico scientifica dell’Ordine nazionale al master di giornalismo dell’università di Salerno.
Molte le criticità della scuola, alcune già emerse dalle precedenti visite, sulle quali dovranno fare luce tre consiglieri dell’Ordine nazionale: sono il pubblicista lombardo Angelo Luigi Baiguini e i professionisti Giuseppe Gandolfo del Piemonte e il veneto Maurizio Paglialunga.
Ecco alcuni dei punti dolenti. Per il biennio 2017-2019 la scadenza per la presentazione delle domande fissata al 9 febbraio 2018 viene fatta slittare, senza chiedere l’autorizzazione preventiva del Comitato esecutivo dell’Ordine nazionale, prima a metà aprile e poi a fine aprile.
Nel biennio 2015-2017 gli iscritti alla scuola erano quattordici ma soltanto in otto hanno presentato la domanda per partecipare agli esami di idoneità professionale. Per il biennio in corso, iniziato nel febbraio 2019, si erano iscritti in otto, poi due si sono ritirati. Attualmente gli

studenti sono sei.
Quando è partito nell'autunno del 2006 il master di Salerno si è presentato come uno dei migliori del Mezzogiorno con alla guida un quartetto di alto livello: il rettore era Raimondo Pasquino con promotore, motore e

Giuseppe Gandolfo e Mariano Ragusa

direttore Biagio Agnes, dal 1982 al 1990 direttore generale della Rai, e in cabina di regia i docenti Emilio D’Agostino ed Annibale Elia. A differenza della scelta fatta dall’altra scuola di giornalismo della Campania, il Suor Orsola Benincasa, che aveva un direttore ‘stellare’ ma fantasma come l’ex numero uno del Corriere della Sera Paolo Mieli e tutor professionisti giovani e inesperti. Agnes puntò sulla qualità e sulla storia professionale: la direzione venne affidata a Giuseppe Blasi, per quattordici anni responsabile dei servizi giornalistici della Rai campana; come insegnanti furono ingaggiati due prestigiosi pensionati Rai come Mimmo Liguoro e Roberto Morrione e l’ex capo cronista del Mattino Marco Pellegrini. E il livello e la solidità dell’iniziativa venne confermata dai risultati dei primi bienni.
Poi una serie di avvenimenti ha via via invertito il trend positivo; due in particolare: nel maggio del 2011 muore Biagio Agnes, sostituito per un breve periodo da Sergio Zavoli che però non aveva l’energia del ‘Biagione’ irpino; nel 2013 lascia l’incarico di rettore Pasquino e viene eletto Aurelio Tommasetti. Per problemi vari il master si ferma per due anni e mezzo e soltanto nel 2015 si cerca di rilanciarlo.
Nel gennaio del 2015 Tommasetti, uomo di centro destra che nell’ultimo anno e mezzo si è scoperto vicino a Matteo Salvini fino a candidarsi con la Lega alle Europee del maggio 2019, sceglie come responsabile della scuola l’allora vice direttore del Tg1 Gennaro Sangiuliano. Nato a Napoli nel giugno del 1962, professionista dal 1994, Sangiuliano nella sua attività politica e giornalistica i vessilli della destra li ha sventolati tutti: comincia con il Fronte della Gioventù per diventare consigliere di quartiere a Soccavo con le insegne del Movimento Sociale-Destra Nazionale; alla fine degli anni Novanta è direttore del Roma, il quotidiano resuscitato da uno dei leader di Alleanza Nazionale Giuseppe Tatarella; nel 2001, pur continuando a lavorare al Roma, accetta la candidatura alla Camera che gli viene proposta dall’esponente di punta di Forza Italia in Campania Antonio Martusciello; ottiene un risultato discreto ma a Montecitorio va il suo avversario, Vincenzo Siniscalchi, allora sente di nuovo forti le sirene di Alleanza Nazionale e nel 2003 in

Vincenzo Loia e Matteo Salvini
quota An viene assunto alla Rai; sempre sotto lo scudo del partito allora guidato da Gianfranco Fini scala le poltroncine Rai fino a guadagnare l’incarico di vice direttore del Tg1 guidato da Augusto Minzolini; nel marzo del 2009 viene sciolta Alleanza
Nazionale e, dopo la presidenza della Camera, Fini si ‘suicida’ politicamente, così un po’ alla volta Sangiuliano scopre una sintonia crescente con la nuova Lega di Salvini che nell’ottobre del 2018 lo porterà alla direzione del Tg2.
Torniamo ora al 2015 e all’università di Salerno. La nuova partenza è molto lenta. Occorrono mesi per mettere a punto la macchina e varare la squadra che lavorerà con il direttore. Il coordinatore è il capo del Mattino di Salerno Mariano Ragusa, poi prepensionato, con tre tutor: Massimiliano Amato, Salvatore Biazzo e Ilenia De Rosa che alla fine del 2016 subentra a Gianluca De Martino.
Della prossima ispezione Sangiuliano non sembra preoccuparsi. Sul numero molto ridotto di allievi assicura “che in tutte le scuole c’è stato un forte calo delle iscrizioni e il dato di Salerno non è lontano dalla media nazionale, tenuto conto della minore attrattiva della professione giornalistica in considerazione della forte crisi che vive il mondo dell’editoria”. Sulle sue presenze e sui compensi non vede ombre. Cinque anni fa intervistato da Iustitia aveva garantito due giorni alla settimana alla scuola, ora dichiara che almeno una volta alla settimana è stato presente all’università di Fisciano. La retribuzione che ha percepito è stata di 15mila euro lordi all’anno ma da gennaio ha deciso di svolgere il suo lavoro a titolo gratuito limitandosi al rimborso dei biglietti ferroviari. E fa sapere che a dicembre ha parlato con il rettore Vincenzo Loia, dal primo novembre scorso subentrato a Tommasetti. “Gli ho comunicato - dice – che a dicembre prossimo, quando si chiuderà il biennio, ho intenzione di lasciare la direzione della scuola”.