A sorpresa tolta
la scorta a Velardi

IL 5 FEBBRAIO il vice ministro dell'Interno Matteo Mauri è andato a Caserta, alla redazione del Mattino, per incontrare e rassicurare i giornalisti vittime di intimidazioni e di violenze alla presenza dei vertici della Federazione della stampa (il presidente Giuseppe Giulietti) e del Sindacato regionale (il segretario Claudio Silvestri e il presidente Gerardo Ausiello), del direttore del Mattino Federico Monga e del numero due Antonello Velardi, più volte oggetto di minacce. 
Il 26 febbraio il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

di Caserta, presieduto dal prefetto Raffaele Ruberto, ha deciso di togliere la scorta a Velardi che, oltre al lavoro al Mattino, dal giugno 2016 all’ottobre 2019 è stato sindaco di Marcianise. I due fatti, come è evidente, non sono collegati ma è

Luciana Lamorgese e Antonello Velardi

certo singolare la vicinanza temporale. Sulla decisione del Comitato sono subito intervenuti con un duro documento i dirigenti di Fnsi, Sindacato regionale e Unione cronisti definendo “grave e inaccettabile la decisione della prefettura di Caserta di revocare la scorta a Velardi, capo redattore del Mattino, che da sindaco di Marcianise ha denunciato la corruzione e il malaffare sfidando apertamente la criminalità organizzata ricevendo per questo ripetute minacce, anche di recente, quando non ricopriva più la carica di sindaco”.
E Giulietti & Co continuano: “Non c’è nessuna ragione che possa giustificare la scelta della prefettura di Caserta di lasciarlo senza tutela. Denunciare il malaffare è un gesto coraggioso, indipendentemente dal fatto che tale gesto sia compiuto nella funzione di sindaco o di giornalista. Esprimiamo pertanto pieno sostegno a Velardi e chiediamo al ministro dell’Interno di intervenire subito per confermargli la scorta”. Uguale richiesta è arrivata dal giornalista Luigi Casciello, deputato di Forza Italia, che il 28 febbraio ha indirizzato al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese una interrogazione parlamentare. Nel testo il

Luigi Casciello e Matteo Mauri

parlamentare rilancia il documento dei giornalisti e ricorda che in Campania agli “operatori dell'informazione che lavorano in trincea o che, come Velardi, si sono esposti in prima persona per il bene della comunità e per far

rispettare le ‘regole’, sfidando la malavita organizzata ed i gruppi di potere affaristici, spesso collusi con i poteri forti, le autorità di pubblica sicurezza e le istituzioni non possono far mancare sostegno e tutela nel loro impegno quotidiano nei territori di frontiera”. Chiede poi “se il governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e se non intenda ripristinare urgentemente il servizio di scorta per il dottor Velardi”.
E Casciello conclude con una ‘provocazione’: “in caso negativo, se (il governo, ndr) non ritenga di indicarne le ragioni”.