La nota biografica
sul nuovo direttore

Iustitia ripubblica la nota biografica su Claudio Scamardella messa in rete il 17 ottobre 2008 (a chiusura del servizio sulle dimissioni del comitato di redazione), quando l’allora coordinatore del secondo dorso del Mattino andò fuori organico per approdare tre mesi dopo alla vice direzione di Leggo, il free press del Gruppo Caltagirone

Su Scamardella va detto che lascia il Mattino, ma non lascia il gruppo; si trasferisce a Roma e nel giro di qualche giorno dovrebbe essere ufficializzato l’incarico che andrà a ricoprire nella galassia dell’Editoriale Caltagirone, il cui nucleo centrale è il Messaggero, diretto da Roberto Napoletano.
Nato a Bacoli nel dicembre del ’59, studente brillante (maturità classica all’Umberto e laurea in Scienze politiche al Cesare Alfieri a Firenze, sempre con il massimo dei voti), Scamardella, dopo un timido tentativo di carriera universitaria, torna a casa e nel 1985 inizia a collaborare come corrispondente da Bacoli per la redazione del Mattino di Pozzuoli, guidata da Franco Mancusi. Dopo cinque anni di abusivato e contratto da pubblicista interno, arriva nel ’90 l’assunzione decisa da Pasquale Nonno: comincia con il settore Grande Napoli, (il capo è Riccardo Capece), Esteri (con Armando Borriello), Politica e Economia, (i responsabili sono Eduardo De Filippis e Lorenzo Scheggi Merlini); nel maggio ’97 passa in Cronaca con Giuseppe Calise, un anno più tardi il direttore Paolo Graldi lo promuove capo servizio e, dopo quattro mesi, vice capo cronista insieme a Mancusi, vicario, e a Pietro Treccagnoli.
La nomina a capo cronista la firma Paolo Gambescia all’inizio del 2001 e arriva anche la proposta di assunzione alle Cronache italiane del Corriere della sera, ma Scamardella decide di rimanere a Napoli; nel novembre del 2004 lascia la guida della cronaca a Carlo Nicotera e diventa responsabile del secondo dorso del giornale. Una soluzione costruita dal direttore Mario Orfeo su misura per lui, con la creazione di un Ufficio coordinamento cronache che va nella gerenza del giornale.
Ora Scamardella parte per Roma, ma torna a Napoli all’inizio di novembre per presentare il libro edito da Guida, ‘Napoli siccome immobile’, una lunga intervista a Aldo Masullo, divisa in quattro capitoli, ognuno aperto da una sua introduzione: Napoli deragliata, con le ragioni storiche e economiche dei ritardi della città; Napoli sospesa, con i centoventi anni fallimentari dall’Unità d’Italia alla stagione dei vicerè (De Lorenzo, Di Donato, Pomicino); Napoli delusa, sulle occasioni sprecate dalla sinistra, da Valenzi a Bassolino; Napoli futura, sulle strade da percorrere per avviare la ripresa della città.