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La saccenza di Minetta |
Gentile redazione,
volevo informarvi del fatto che, a volte, a fare i saccentoni si fanno brutte figure: nel pezzo pubblicato sul numero 28 di Iustitia dal titolo "Auricchio picanto", si parla di una tale Monica Tommaselli a cui sarebbe stato affidato "il supporto e monitoraggio sulle attività del Forum delle Culture" lasciando intendere che, la suddetta, sia stata "piazzata" in quanto parente dell'Assessore alla Cultura.
La frase "Buona idea; sarà una parente dell’assessore alla Cultura, Giuseppina Tommaselli", sprovvista di punto interrogativo non lascia alcun dubbio all'immaginazione. Se non fosse che l'Assessore alla Cultura si chiama in realtà
Antonella Di Nocera e non esiste nessun assessore che abbia il cognome
Tommaselli!!!
L'assessore allo Sport, Politiche giovanili, Politiche familiari e Pari opportunità si chiama infatti Giuseppina Tommasielli, con una "i" in più!!!
Bisogna fare un po' d'attenzione in queste cose, perché altrimenti, non si rischia tanto di scrivere "le 15 righe che sconvolsero il mondo", ma se anche Iustitia perde credibilità e autorevolezza di sicuro "niente sarà più come prima".
Con rispetto infinito e un pizzico di saccenza
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ilmoralizzatoreoscuro - alias Franco Minetta |
Al signor Minetta risponde l’autore della lettera sui due box pubblicati da Repubblica Napoli il 30 e 31 luglio.
Innanzitutto complimenti per il nome d’arte scelto dal moralizzatore: ci viene in mente qualcosa della nostra giovinezza, ma non riusciamo a ricordare che cosa.
Prendiamo atto che l’assessore allo Sport della squadra di De Magistris si chiama Giuseppina Tommasielli. Però il suo cognome è un garbuglio non da poco: negli atti di palazzo San Giacomo l’assessore si firma Tommasielli. Potremmo finirla qui, ma è bene dare un quadro completo sulla questione: se si consulta Google l’assessore risulta Tommaselli; la sorella maggiore, Maria Teresa, all’anagrafe è Tommasiello; in famiglia comunque due Tommaselli c’erano: il fratello e la sorella del padre scomparsi alcuni anni fa.
E torniamo alla saccenza di Minetti. Se poi eventualmente Monica Tommaselli sia parente di Giuseppina non è colpa nostra: se non lo è ( abbiamo scritto: sarà una parente…, quindi ipotetico, altrimenti avremmo scritto decisamente: è una parente) facciamo ammenda; se lo fosse questo sarebbe un caso di deplorevole nepotismo. Sempre senza la “i”. E senza “lasciare intendere”. E senza una raffica di punti esclamativi.
Infine, un tric trac in onore del moralizzatore: lui parla di “occhio alla saccenza” e “pizzico di saccenza”. Siamo mortificati, ma purtroppo è così fin da bambini, quando mamma ce lo diceva sempre: questa saccenteria ti rovinerà. Saccenteria, caro Minetta! Stavolta si, col punto esclamativo.
Dal corrieredellasera.it del 28 giugno 2008, rubrica Forum: “Saccenteria significa sentenziosità, pretenziosità fastidiosa; in un passato molto lontano buona cultura o sottigliezza eccessiva. "Saccenza" è un termine scomparso oggi dai vocabolari ma che nel passato stava per consapevolezza”.
Se fosse ancora in uso saremmo quindi consapevoli, non saccenti. Lei è desueto, Minetta.
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Ruy Vaz |
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G. Tommasielli |
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