Conoscete la storia della Ragione che si addormenta e la cosa fatalmente genera mostri, ectoplasmi, fantasmi per quanto leggiadri. Il sonno, tra via Marina e piazza Municipio in quelle torride giornate di fine agosto a Napoli, fortunatamente dura poco; il tempo di una pennichella pomeridiana post mezzanelli allo scarpariello, e in via San Nicola alla Dogana, sede del Corriere del Mezzogiorno, il direttore Marco Demarco capisce che l’ora segnata dal destino è scoccata e che è tempo di risvegliare i napoletani appisolati e sudati.
Convoca Mirella Armiero, redattrice della Cultura, e la incarica per il giorno 23 agosto di smontare la bufala del Chiatamone (quella firmata da Paolo Barbuto che ha pubblicato lo scoop, corredato da foto, sul fantasma di una bambina che si aggira tra i corridoi del Museo nazionale) con una-paginetta-una (una simile banalità non merita altro spazio prezioso sul suo quotidiano), supportata da un racconto di Maurizio De Giovanni il quale con suggestivo artifizio letterario indossa i panni di un trapassato e chiede ai napoletani affettuosa indulgenza per il fantasmino Maria.
Armiero, invece, da killer affidabilissimo va giù come un bulldozer intervistando Valeria Sampaolo, direttrice del Museo archeologico nazionale, che dichiara: “Ridicolo, stiamo parlando del nulla” e anche “Ghostbusters? Ma come è possibile? Ma dove mai si è visto uno specialista in qualcosa che non esiste? Non mi risulta che ci sia una tale figura professionale al Ministero”. Fino all’affondo finale: “ Quella pseudo foto è una cosa vecchia…Girava tra i custodi già l’anno scorso…Qualcuno ha cavalcato la diceria…”.
Missione compiuta: Armiero soddisfatta rimette nel fodero il taccuino con gli appunti. Ma siamo sicuri che la Ragione abbia risvegliato tutti i napoletani? Qualcuno sonnecchia ancora. Allora per l’uscita del 25 agosto Demarco, rinfrancato dal Maalox e da Armiero, scende dalla tolda della fregata e convoca l’intellighenzia di fiducia e di lungo corso per schernire gli scooppisti di Virman Cusenza. Intervengono Paolo Macry, Andrea America, Luigi Caramiello, Ferdinando Pinto, Adolfo Scotto di
Luzio, Sergio Lambiase, Antonio Napoli, Fabio Ciaramelli. Basterà?
Il mostro generato dalla pennichella si muove ancora tra gli spasimi, si contorce. Ecco quindi il colpo di grazia del direttore con un memorabile corsivo: “Il sottosegretario ai munacielli” in una pagina, la due, che ha per titolo: Una città che crede ai fantasmi/ può credere in se stessa? E l’incipit è una mazzata per il Mattino: “Il primo che passa e che porta in redazione la foto di un fantasma, si merita la prima pagina. È giusto?”
E via via infierendo con altre domande per più di trenta righe.
Ora tutti avranno capito, ma per la Ragione non c’è il tempo di riposare. Il direttore severo nella propria stanzetta socchiude appena gli occhi mentre in lontananza si ode l’immortale aria della Turandot: Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,/ nella tua fredda stanza / guardi le stelle / che tremano d'amore e di speranza...
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