Ordine, i programmi
delle squadre in lizza

Promesse e proclami in campagna elettorale si sprecano e il voto per il rinnovo degli Ordini non fa eccezione. Di seguito il programma di ‘Giornalisti per la legalità’, le lettere inviate agli iscritti all’Ordine regionale dai capolista di ‘Giornalisti per il giornalismo: riordiniamo’ e ‘Alternativa sindacale’ e l'appello del Coordinamento dei giornalisti precari della Campania

Giornalisti per la legalità

Crisi occupazionale
La situazione generale dell'informazione è difficile in tutto il Paese, anche in Campania con chiusura di testate, secca perdita di posti di lavoro, riduzione dei compensi dei collaboratori esterni. Disoccupati e precari ne stanno pagando le conseguenze. Gli editori propongono solo proroghe o nuovi "stati di crisi con contratti di solidarietà e cassa integrazione, tagli e ristrutturazioni" mentre si dovrebbe puntare sulla qualità dell'informazione. La lotta alla disoccupazione e alla precarietà, dunque, deve rimanere un impegno prioritario della categoria. La Carta di Firenze e l'Equo compenso sono stati i primi concreti passi, ma su questo tema andrà sviluppata un'azione congiunta da parte di tutta la categoria.

Libertà di informazione
L'Ordine dovrà lavorare per ottenere norme diverse a tutela della libertà di espressione. È inaccettabile essere intimiditi con azioni giudiziarie temerarie che comportano pesi psicologici ed economici, soprattutto per chi non ha un giornale alle spalle, che non verranno adeguatamente risarciti nel caso in cui il giudice accerti che il giornalista abbia svolto bene il proprio mestiere.

Riforma dell’Ordine
Dopo 50 anni l'Ordine dei giornalisti, struttura centrale della professione, ha bisogno di una vera riforma che lo renda sempre più al totale servizio dei colleghi. Un Ordine che affronti la crisi con competenza e coraggio. L'Ordine deve porsi al centro della rappresentanza di categoria con sindacato, Inpgi e Casagit che hanno grande importanza strategica nel dare forza e autonomia al giornalismo.
Il numero di iscritti a livello nazionale ha superato di qualche migliaio i 110.000, ma meno della metà di coloro che sono negli Albi ricavano reddito. Solo un giornalista su cinque ha un contratto. La riforma dell'Ordine dovrà partire da questa situazione, di fatto non sostenibile, e svilupparsi intorno all'obiettivo di approdare ad un unico canale di accesso alla professione. Si deve poi puntare ad una maggiore funzionalità del Consiglio nazionale, che andrebbe ridotto da 154 a 50-60 componenti.

Legge 150 - Comunicazione istituzionale
Va proseguita l'azione costruttiva con le Istituzioni per l'applicazione della legge 150 sulla comunicazione nella pubblica amministrazione. In questo senso sono stati compiuti significativi passi in avanti in Campania dove la Giunta e il Consiglio regionale, d'intesa con l'Ordine regionale dei giornalisti, hanno recepito e avviato l'applicazione della legge 150 del 2000 con nuove prospettive occupazionali.

Aggiornamento professionale
Formare chi accede alla professione è fondamentale. Etica e deontologia restano i pilastri, ma è impensabile produrre un numero illimitato di professionisti rispetto alle possibilità che il mercato offre. Sei master sono stati chiusi dal Comitato tecnico scientifico dell'Ordine nazionale. Dodici sono ancora troppi. Importante è anche la formazione permanente, ma stando attenti nel presentare ai colleghi solo proposte di qualità che consentano a disoccupati e precari di essere competitivi sul mercato.

Bilancio e conti in sicurezza
In Campania l'Ordine ha la responsabilità di favorire la formazione di una squadra al servizio della categoria per continuare un percorso virtuoso che ha già permesso di risanare una pesante situazione debitoria e offrire nuovi servizi.