Il prestigio del mago Kiwi

Cara Iustitia cara,
i vertici partenopei del centrosinistra, dopo aver capito che alla Provincia hanno un fenomeno di assessore, stanno seriamente pensando di creargli ad hoc un nuovo assessorato. Il fenomeno in questione è l’assessore provinciale all’Agricoltura Francesco Emilio Borrelli; la nuova poltrona che lo aspetta è quella dell’assessorato all’Ubiquità e al Teletrasporto. Immaginiamo già una gremita conferenza stampa per la presentazione dell’evento: dietro una cortina di acque minerali, in un ingorgo di microfoni e registratori, tra telecamere puntate come baionette, scorgiamo la sagoma pavarottiana del moderatore Giovanni Lucianelli, l’occhio ammiccante del ministro Alfonso Pecoraro Scanio, lo scattante presidente della Provincia Dino Di Palma e, ci pare di vedere, vicino al sindaco Iervolino, un occhialuto e promettente kiwi.
Lasciamo la conferenza e segnaliamo una festa: il brindisi di fine anno al Mood di Pozzuoli, organizzato dall’assessore Borrelli «per un augurio al nostro territorio e ai suoi prodotti tipici». La notizia non c’è, ma si vede: foto e trafiletti sui giornali per un raduno verde, mondano e montato, che è entrato, immediatamente, nelle grazie di Vanni Fondi, che va ad aggiungersi a supporter consolidati come Marco Demarco e Simona Brandolini. Nel Cartellone del 29 dicembre del Corriere del Mezzogiorno, più che il breve resoconto sul party agricolo, il pezzo forte è la foto a corredo: vicino a Pecoraro Scanio, tra i Pecoraro boys, Borrelli, taglio alla zucchina e carnagione d’aglio, è raggiante come l’illusionista David Copperfield dopo che fece sparire la Statua della Libertà. Non sappiamo ancora quanto sia carico d’illusioni e illusionismi l’anno che verrà, conosciamo però storie magiche, giochi di prestigio, sparizioni e ambiguità dell’ormai sepolto 2006. Altro che Copperfield: l’assessore Borrelli è l’irraggiungibile e indiscutibile mago dell’anno. Un primato, è giusto sottolinearlo, conquistato sia sul podere della politica che su quello del giornalismo. Un fenomeno, appunto, che è riuscito a mettere in scena uno dei prestigi più incredibili degli ultimi tempi da far impallidire persino Bassolino che viveva ancora di rendita con il numero della moltiplicazione delle consulenze. Qui, la magia è di ben altro spessore: Francesco Emilio Copperfield Borrelli, in arte mago Kiwi, senza trucco e senza inganno, contemporaneamente è stato assessore alla Provincia e telereporter praticante di Teleregione, l’emittente di Giuseppe Giordano. Doppiolavorista, in barba alla legge, sotto le scarpe l’etica, una libidine, però, per l’illusionismo. Un praticantato «ubiquo», se si pensa che, stando all’Ansa Napoli, Borrelli, in quelle ore in cui doveva stare a lavoro, radunava giornalisti al Gambrinus, gironzolava tra mercatini alla ricerca del pomodoro sospetto o presiedeva improbabili meeting ecologici. La notizia c’è, ma si vede a malapena: trucchi mediatici, prestigi che è preferibile non svelare, direttori taciturni. Eppure, alcuni spettatori, i più meravigliati e indignati, non ce l’hanno fatta a rimanere seduti a guardare le prodezze del mago Kiwi. È il caso della segnalazione piovuta il 3 novembre sul Barbiere della Sera e della breve ma efficace lettera pubblicata su Repubblica Napoli il 5 novembre 2006 in cui Maria Annunziata s’interroga sull’eticità dell’assessore prestigiatore.
Come vuole la regola di ogni trucco riuscito, citando il maestro di magia del film The Prestige, interpretato da Michael Caine, lo spettacolo dell’illusionista è composto da tre momenti: la promessa, la svolta, il prestigio. Il mago Kiwi, sul palcoscenico dei prodotti tipici della politica e del giornalismo in Campania, dinanzi a una platea quasi tutta con le bollicine al naso, ha attuato i passaggi fondamentali dell’illusione: ha promesso di divenire giornalista professionista pur essendo contemporaneamente prima staffista del Comune e poi assessore; ha svoltato, nel rumore della claque, e sorpreso gli spettatori ottenendo dall’Ordine dei giornalisti il praticantato; infine il prestigio, quel momento d’inganno supremo, il cuore del trucco, che lascia tutti a bocca aperta: l’apparizione sul palcoscenico del mago Kiwi col tesserino di giornalista professionista. Un sobbalzo dalle poltroncine, le prime file in visibilio. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Ermanno Corsi, insieme ai capi dell’opposizione Lucarelli e Verna, sul palco a sincerarsi dell’autenticità del tesserino. Non sia mai venisse scalfito il prestigio della categoria. Byte byte

Fausto Molosso

 
Giovanni Lucianelli
Pecoraro Scanio
Dino Di Palma
Vanni Fondi
Simona Brandolini
Giuseppe Giordano
Ottavio Lucarelli
Carlo Verna