Mattino, il capo cronista
va a lavorare a Rai Due

AL MATTINO È ferma la campagna acquisti, mentre sul versante cessioni continuano uscite annunciate e colpi a sorpresa. Dal primo settembre lascia via Chiatamone, diretto a Roma, Giampaolo Longo, che dal novembre 2006 è il numero uno della cronaca di Napoli.
“A fine maggio – racconta a Iustitia - mi ha chiamato Michele Guardì (storico facitore di programmi televisivi, ndr) per affidarmi il coordinamento

giornalistico di un nuovo programma della fascia mattutina, ‘Ad alta voce’. Aveva bisogno di un giornalista che guidasse una squadra di una dozzina di redattori e l’ha cercato in una realtà difficile e turbolenta come Napoli. E io ho detto subito sì perché a quarantaquattro anni voglio continuare a imparare e, dopo venti anni di carta stampata,


Giancarlo Magalli e Antonio Marano (*)

misurarmi con altri media; non posso pensare già oggi di imbalsamarmi al desk, continuando tutta la vita a passare pezzi e a fare titoli”.
Ad alta voce, o Insieme sul due, il titolo è ancora provvisorio, partirà l’otto settembre su Rai Due, la rete guidata da Antonio Marano, andrà in onda dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13, avrà come conduttore Milo Infante e occuperà lo spazio che era di Piazza grande, il programma di Giancarlo Magalli. Avrà comunque un taglio del tutto diverso da Piazza grande, con due ore interamente dedicate all’informazione con ospiti in studio chiamati a confrontarsi su un tema caldo con sondaggi e un piccolo spazio riservato all’approfondimento di un avvenimento storico, che potrà anche essere collegato al tema della giornata; il programma entrerà in una fase operativa nella prima decade di agosto e soltanto allora avrà contorni nitidi, ma, per citare qualche precedente, Ad alta voce guarda un po’ alla trasmissione ‘A bocca aperta’ di Gianfranco Funari e, per l’angolo sul passato, a ‘Un


Armando D'Alterio, Gianfranco Funari, Bruno Rinaldi, Claudio Scamardella

minuto di storia’ di Gianni Bisiach.
Longo ha chiesto al Mattino un’aspettativa di sei mesi e avrà dalla Rai un contratto di consulenza di

dieci mesi; in ogni caso, salvo sorprese sempre possibili, il biglietto che stacca per Roma sembra un biglietto di sola andata.
La notizia della partenza del capo cronista è giunta a via Chiatamone del tutto a sorpresa e sono subito partite le esercitazioni dietrologiche; i rumors parlano di improbabili collegamenti con cause di lavoro promosse da precari o di attriti con l’azienda dovuti ai fogli di presenza dei redattori in servizio la domenica. C’è chi invece, con maggiore concretezza, dà una lettura preoccupata per il futuro dell’azienda. “Longo – fa notare uno degli anziani del giornale – è giovane, è in carriera e già occupa una posizione di rilievo. Eppure fa una scelta di vita e decide di andare via. Per il Mattino è un brutto segnale perché significa che anche per un giornalista ancora giovane non c’è più gusto a stare al giornale, non ci sono più motivazioni. E a niente sono servite le parole del direttore per trattenerlo”. Intanto l’unica certezza è che con l’uscita di Longo si rompe un asse solido, di stima e di amicizia, che legava il capo del dorso cronache del Mattino Claudio Scamardella al responsabile della cronaca cittadina.
Natali partenopei, studi a Portici con maturità al liceo classico Orazio Flacco e esami a Giurisprudenza abbandonati quando il traguardo non era lontano, Longo comincia a venti anni scrivendo per l’Ansa e per il Giornale di Napoli come corrispondente da Ercolano e Torre del Greco, nel 1987 passa al

Mattino e collabora con le redazioni di Torre e, dal ’90, di Castellamare, guidate negli anni da Vinni Volpe, Marco Pellegrini e Raffaele
Schiavone
. Nel


Antonella Laudisi, Pietro Perone, Francesco Vastarella e Vinni Volpe

febbraio del ’94, direttore Sergio Zavoli, l’azienda dà l’ok per tre assunzioni: con Longo, ci sono Antonella Laudisi e Francesco Vastarella.
Il contratto da praticante arriva dopo sei mesi di lavoro nella squadra (con Pietro Perone e Maria Rosaria Carbone) messa insieme dal redattore capo Pietro Gargano per lavorare in parallelo a magistratura (il pm D’Alterio) e polizia (il capo della Mobile Rinaldi) alle indagini sull’omicidio Siani, rilanciate nell’agosto del ‘93 dal pentimento di Salvatore Migliorino. Nel ’95 Longo lascia Castellammare, approda a via Chiatamone e viene assegnato alla Grande Napoli; l’anno dopo passa in cronaca, con Ciacco responsabile e Cicelyn vice; nel 2000 arriva la promozione a capo servizio e nel triennio successivo è, con Nicotera, vice della cronaca guidata da Scamardella; nel 2004 viene nominato responsabile della Grande Napoli, incarico che mantiene fino al novembre 2006 quando viene promosso capo cronista con i gradi di vice redattore capo.
Ma a settembre Longo a chi cederà la guida della cronaca? Con la linea del risparmio imposta dall’azienda appare improbabile l’arrivo di un capo cronista esterno. Per la soluzione interna la scelta si dovrebbe restringere a chi in


Eduardo Cicelyn, Vittorio Del Tufo, Marco Pellegrini e Paolo Russo

cronaca già lavora, a cominciare dai due vice (Vittorio Del Tufo e Paolo Russo) che Longo ha avuto fino ai primi di giugno quando Del Tufo è

passato all’ufficio di coordinamento del dorso cronache. E tra i vice il favorito è Del Tufo per tre motivi: ha una maggiore anzianità aziendale e di settore; è vice redattore capo, mentre Paolo Russo è capo servizio dal 9 giugno; la scelta di Russo costringerebbe Orfeo a dargli una seconda promozione nel giro di poche settimane, ipotesi del tutto improbabile.
(*) Le foto di Magalli e Marano sono state fornite dall'Ufficio stampa Rai