Rungi e Newton

Maturandi e genitori hanno passato al setaccio il web giorno e notte, senza tralasciare alcun sito, alla ricerca della dritta giusta per gli esami. Ma nei loro pensieri, in quelle calde giornate dei primi di giugno, non c’era Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione ribattezzata affettuosamente enterogermina dagli studenti in corteo quest’inverno, né l’ipotesi dell’ennesima poesia di Giuseppe Ungaretti da commentare, né le acute riflessioni di Vittorio Sgarbi sulla definizione di “stronzo” pubblicate da Il Giornale, diretto da Alessandro Sallusti: il segnale da captare doveva arrivare via agenzie di stampa da padre Antonio Rungi, il “religioso passionista e teologo morale”, come recita la sua biografia, diventato da anni un assoluto cult grazie ai consigli che dispensa all’umanità e di cui Ansa Napoli, guidata da Mario Zaccaria, detiene la distribuzione sul territorio nazionale. La storia di Rungi è un po’ come quella della forza gravitazionale di Isacco Newton: anche lui ogni tanto viene colpito da una mela, e da un episodio banale tira fuori una massima, un precetto, un decalogo.
Negli anni scorsi, alla vigilia delle vacanze estive stilò il vademecum del perfetto automobilista: non usare cellulare e tom-tom, prima di cominciare il viaggio metti la benzina nel serbatoio. O dell’accorto vacanziere: quando torni a casa dalle ferie e senti odore di gas, prima di entrare apri tutte le finestre. E migliaia di persone sono ancora accampate sui pianerottoli. Per la nube vulcanica sull’Islanda ha suggerito di rileggere i Vangeli e la parte che riguarda l’Apocalisse. A noi è piaciuto in particolare il suggerimento che padre Rungi ha dato durante una cerimonia religiosa: Quando venite a Messa e non volete spegnere il cellulare, applicategli almeno una suoneria con musica sacra o argomento religioso.
Collegato al numero di vostra suocera potreste applicare un Magnificat, se avete un buon rapporto con la signora, o la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi se vi sta un po’ sulle scatole. Infine il 30 dicembre scorso il passionista si è esibito nella Vade retro botti, una preghiera contro i fuochi d’artificio della notte di San Silvestro. Ora è ricomparso per gli esami di maturità con un libro di preghiere e-book, e noi ci siamo appuntati qualche soffiata da trasmettere ai bisognosi: Rungi raccomanda di invocare San Giuseppe, San Pio da Pietrelcina e San Gabriele dell’Addolorata perché: molti ragazzi e soprattutto ragazze sono attenti anche nel curarsi spiritualmente in occasione degli esami di maturità. A ognuno di loro, circa 500.000 quest’anno, auguriamo di sostenere un ottimo esame di stato per la soddisfazione propria, della famiglia, degli insegnanti, delle commissioni e per il bene della società. Avere studenti preparati e maturi fa bene a tutti. Attenzione, però: le invocazioni vanno indirizzate comunque e sempre al Signore, attraverso la Vergine Santa. Farà fede, ovviamente, il timbro postale. Ma va bene anche una posta elettronica certificata.

Puccio Gamma
(*) Da athenamilloennium.it
(**) Da www.dirittodicritica.com
(***) Da www.unartgroup.it
 
Mariastella Gelmini
Giuseppe Ungaretti (*)
Vittorio Sgarbi
Sallusti (*)
Antonio Rungi (***)
Mario Zaccaria