Mascagna dimenticato

Marco Mascagna era un pediatra ambientalista napoletano che aveva un sogno: evitare che i giardinetti di via Ruoppolo al Vomero venissero rasi al suolo per costruire un gigantesco garage. Mascagna poi morì a trentuno anni in un incidente stradale mentre girava in bicicletta, ma i giardinetti sono ancora lì, c'è un parco che porta il suo nome, moderatamente curato dall'amministrazione comunale per la gioia di bambini, giostrai, anziani che si fanno lo scopone, badanti ucraine che si riuniscono in cerca di marito italiano, gigolò partenopei in cerca di un'acchiappanza straniera.
Pietro Mascagni era un musicista livornese e il suo maggior successo è ‘Cavalleria rusticana’. Ora succede che i giardinetti di via Ruoppolo vengano chiusi per un'allerta meteo rivelatasi infondata, i pensionati si infuriano perché in alternativa non ci sono neanche più cantieri aperti della metropolitana, le ucraine sono deluse perché hanno fatto uno shampoo inutile.
Repubblica Napoli pubblica un servizio il 19 luglio con Alessio Gemma che riporta correttamente il cognome del pediatra ma ci pensa uno del desk (guidato dal tandem Ottavio Ragone e Giovanni Marino vice) a ‘raddrizzare’ la notizia e titola: “Parco Mascagni chiuso / Arrivano i carabinieri.” Intanto i gigolò indigeni azzimati, barba rasata e dopobarba promettente, riscaldano i motori, impazienti all'ombra dei platani di via Tino di Camaino (scultore, toscano come Mascagni).

Masino Pavese

Post scriptum. Forse alla redazione napoletana di Repubblica qualcuno ce l’ha con il povero pediatra. Infatti già alcuni anni fa titolarono sul “Parco Mascagni”. L’unica differenza è che allora sbagliarono collaboratrice e desk, oggi c’è soltanto l’accanimento (o l’ignoranza) dei deskisti.  

 
Marco Mascagna
Pietro Mascagni
Alessio Gemma
Giovanni Marino