Cicelyn, si è autocalunniato?

Caro direttore, ho letto nel “tam tam” del 24 marzo del giornalista Eduardo Cicelyn e del suo giro in scooter per un paio di ore a zonzo per una Napoli deserta e bellissima.
Pur vivendo come tanti isolato in casa rispettoso di leggi, decreti e ordinanze un dubbio mi assale: perché hanno punito Cicelyn? Chi ha accertato che andava a zonzo in motoretta? Lo dice lui che ha violato le norme. Ma è vero o falso? Lo ha scritto sul Corriere del Mezzogiorno, di fatto forse, ricorrendone gli elementi, si è autocalunniato e allora perché è Ciro Verdoliva e non un giudice a punirlo? Le sarei grato se qualche penalista mi sollevasse dal dubbio.
Per essere ancora più chiaro: ogni sera lancio dal balcone un paio di sacchetti della spazzatura: è vero? È falso? Mi punite?

Kru 48

Abbiamo girato le domande a Domenico Ciruzzi, dal 2014 al 2016 vice presidente dell'Unione delle camere penali italiane e dal 2017 presidente della Fondazione Premio Napoli

Gentile dottor Cozzolino,
facendo seguito alla sua richiesta, le esprimo talune brevi considerazioni relative alla vicenda che ha coinvolto il giornalista Cicelyn.
In primo luogo, le evidenzio che il dottor Cicelyn non si è “autocalunniato” essendosi egli, di contro, limitato a scrivere in un articolo di aver in alcune occasioni violato le prescrizioni imposte dalla Regione per contrastare l’emergenza coronavirus. Presunte violazioni che, come da lei correttamente rilevato, non sono mai state riscontrate da chicchessia né si è ritenuto di ascoltare in contraddittorio il Cicelyn per verificare se quanto affermato nell’articolo corrispondesse o meno al vero.
Sul punto, l’articolo e le dichiarazioni ivi contenute sono state ritenute alla stregua di una “confessione stragiudiziale”  - rispetto all’idoneità confessoria delle suddette dichiarazioni non posso che ribadire quanto già evidenziato nell’articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno  - e per questa ragione gli è stata imposta la  quarantena per 14 giorni.
La quarantena domiciliare è stata disposta dall’ASL NA 1 in quanto trattasi di un provvedimento di natura sanitaria la cui applicazione non è pertanto demandata all’Autorità Giudiziaria (che può intervenire dopo l'eventuale ricorso dell’interessato avverso il provvedimento dell’autorità sanitaria).
Comprendo perfettamente le sue perplessità atteso che nel caso che ci occupa il provvedimento, per quanto formalmente di natura sanitaria, è stato presumibilmente emesso con finalità sanzionatoria in assenza di una riscontrata condotta idonea a porre a rischio la salute pubblica.
Per completezza, va evidenziato che all’epoca della presunta violazione da parte del dottor Cicelyn la condotta avrebbe potuto integrare l’ipotesi contravvenzionale prevista dall’art. 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità).
Il cosiddetto “Decreto Cura Italia” ha tuttavia inteso ricondurre condotte come quelle addebitate al Cicelyn nell’alveo della sanzione amministrativa di tal che le stesse oggi (ed ovviamente anche quelle precedenti) non hanno più alcun rilievo penale.
Infine, molto acuta risulta la sua provocazione finale in cui si domanda se potrebbe essere punito per aver affermato di avere buttato dei sacchetti della spazzatura dal balcone.
Che dirle, sulla base delle normali regole giuridiche che hanno sempre ad oggetto un fatto (o una condotta) e non già opinioni, boutade e/o voli di fantasia, dovrei risponderle con un secco e perentorio no. Ma – provocazione per provocazione – la inviterei ad evitare simili dichiarazioni quando, passata l’emergenza coronavirus, torneranno in auge emergenze classiche (sic!) quali quella dei rifiuti o della sporcizia sulle strade. Cordiali saluti
avvocato Domenico Ciruzzi
 
Eduardo Cicelyn
Domenico Ciruzzi