Mattino, tagli
e smart working

L’EDITORE DEL Mattino Francesco Gaetano Caltagirone non si è lasciato sfuggire l’emergenza Covid 19 per introdurre una serie di aggiustamenti e tagli al lavoro dei giornalisti. Il 25 marzo le nuove disposizioni sono state comunicate in video chat dal direttore Federico Monga e dal capo del personale Giovanni Santorelli al comitato di redazione (Maria Chiara Aulisio, Gerardo Ausiello, Paolo Mainiero, Petronilla Carillo per le sedi distaccate e Marcello Colella per i collaboratori). E questi provvedimenti, hanno spiegato direttore e

azienda, “serviranno per ora a evitare misure più gravi come il ricorso agli ammortizzatori sociali” già chiesti per altri quotidiani del gruppo come il free press Leggo.
Il primo taglio riguarda la foliazione con la riduzione dal 27 marzo di quattro pagine, due nel primo dorso e due nel secondo, che interessa anche le edizioni provinciali. Il secondo le presenze dei redattori in servizio che non andrà oltre

Federico Monga

la soglia giornaliera di 32-33 unità puntando così a incrementare lo smaltimento delle ferie arretrate e verrà diminuito anche il numero dei giornalisti in servizio la domenica. La terza sforbiciata riguarda i ticket mensa (sette euro al giorno) che vengono aboliti fin quando ci sarà lo smart working con l’intera redazione che rimarrà a lavorare a casa per ora fino al 17 aprile.
Intanto il direttore lavora a una ridistribuzione dei giornalisti per potenziare le squadre che lavorano al primo dorso e all’edizione on line.