La Corte d'appello
bacchetta i media

IL 25 SETTEMBRE la seconda sezione penale della Corte d’appello di Napoli (presidente Vincenzo Alabiso, consiglieri la relatrice Maria Grassi e Maria Dolores Carapella) ha reso noto il dispositivo della sentenza sul coinvolgimento nella ' P4' di Alfonso Papa, ex magistrato e primo parlamentare per il quale la Camera ha autorizzato l’arresto.
Nella mattinata successiva agenzie e siti si scatenano con testi in sostanziale fotocopia. Qualche esempio: Adn Kronosassolto in appello ex deputato Pdl Papa”; AnsaP4: assolto Alfonso Papa”; il GiornalePapa viene assolto: ora il calvario è finito”; Secolo d’Italia Dopo dieci

anni il calvario è finito”; Rai Newsassolto in appello ex deputato Pdl Alfonso Papa”; MessaggeroPapa assolto in appello”; perentorio il Mattinol’ex parlamentare napoletano Papa assolto da tutte le accuse”.
Il 26 settembre, intorno a mezzogiorno, il coro univoco e martellante dei media costringe Giuseppe De Carolis Di Prossedi, che dal gennaio 2016 presiede la Corte d’appello di Napoli, a

Alfonso Papa

intervenire con una nota. “Con riferimento alla notizia, - scrive De Carolis – comparsa su diverse agenzie di stampa oggi giovedì 26 settembre, secondo le quali nel processo originato dall’inchiesta cosiddetta ‘Loggia P4’ sarebbe stato “assolto in appello il deputato Pdl, Alfonso Papa", si comunica che con il dispositivo della sentenza letto in udienza il 25 settembre da questa Corte d’appello non è stata pronunziata sentenza di assoluzione ma sentenza di non doversi procedere nei confronti dell’imputato per intervenuta prescrizione dei reati in ordine ai quali lo stesso era stato condannato in primo grado (a quattro anni e mezzo di reclusione, ndr)”.
Che cosa è successo? Un addetto stampa dell’ex parlamentare ha inviato un comunicato ai media per annunciare la ‘assoluzione’di Papa e diffondere alcune dichiarazioni compresa la gratitudine ai suoi avvocati, Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola. E la nota è andata in rete senza che nessuno si sia recato in aula per la lettura del dispositivo o abbia cercato una verifica della notizia con le fonti 'ufficiali' (magistrati, cancellieri, avvocati). Con questa vicenda siamo quindi di fronte a una sorta di certificazione della ‘morte’ della cronaca giudiziaria.
Quando a via della Dataria il direttore dell’Ansa Luigi Contu ha letto la smentita della Corte d’appello ha chiesto spiegazioni al responsabile

Giuseppe D'Alise e Carlo Di Casola

della sede napoletana dell’agenzia. E non sappiamo come Angelo Cerulo sia riuscito a giustificare il doppio lancio (alle 11,55 e alle 12,07) firmato dal cronista di giudiziaria
Nando Piantadosi che ha solo riportato le notizie inviate dall’entourage di Papa. Devono poi passare più di quattro ore perché Piantadosi e Cerulo diffondano la rettifica sulla ‘assoluzione’ dell’ex parlamentare.
Male, molto male, Ansa Napoli; peggio, molto peggio il Mattino di Federico Monga. La squadra del web del Mattino (capo Fanuzzi, vicario di fatto Perillo, Perez e Scarlata) alle 9,42 del 26 settembre, come gli altri media, mette in rete senza nessuna verifica il ‘comunicato’ del deputato pdl. Alle 16.53, quasi quattro ore dopo il comunicato della Corte di appello, il mattino.it aggiunge queste righe: “Non è stata una sentenza di assoluzione” ma “una sentenza di non doversi procedere nei confronti dell'imputato (Alfonso Papa, ndr) per intervenuta prescrizione dei reati”. Lo sottolinea, in una nota, la presidenza della Corte di Appello di Napoli in relazione alla notizia della sentenza emessa ieri sera nei confronti dell'ex parlamentare Alfonso Papa, coinvolto nella cosiddetta inchiesta ‘P4’ della Procura di Napoli, risalente al 2010.
Di ‘assoluzione’ dell'ex parlamentare aveva parlato stamani in una nota l'ufficio stampa di Papa
. In ordine a quei reati, evidenzia ancora la nota della Corte d'Appello, “Alfonso Papa era stato condannato in primo grado; è stato inoltre in parte dichiarato inammissibile ed in parte respinto l'appello del pubblico ministero avverso le pronunzie

assolutorie adottate dal Tribunale in ordine agli altri reati”.
La squadra di Fanuzzi aggiunge queste righe nel corpo del pezzo, senza cambiare l’attacco:La seconda sezione

Luigi Contu e Federico Monga

penale della Corte d'appello di Napoli ha oggi mandato assolto l'ex parlamentare del Pdl Alfonso Papa dalle accuse relative alla vicenda giudiziaria salita alle cronache con il nome di Loggia P4. E soprattutto senza cambiare il titolo: Loggia P4: l'ex parlamentare napoletano Papa assolto da tutte le accuse”.
Con una scelta incomprensibile viene così del tutto vanificata la rettifica del presidente della Corte d’appello e forse De Carolis dovrebbe rinotificare la rettifica al direttore del Mattino, questa volta con consegna affidata ai carabinieri. In ogni caso c’è da domandarsi quale idea di giornalismo ha in testa il deskista del Mattino on line che nasconde la correzione dell’errore all’interno dell’articolo. Siamo di fronte a sciatteria (è la tesi dei graduati del giornale), incapacità, arroganza? Monga ci faccia sapere.