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Paralisi polare in autostrada,
ma il Tgr Campania è 'muto'
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NELLE REDAZIONI L'ALLARME arriva alle 8,20 di mercoledì 26 gennaio con un lancio Ansa da Potenza: “Attualmente un blocco è in corso su entrambe le carreggiate dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria”. Ora dopo ora notizie martellanti confermano che la situazione va peggiorando per le forti nevicate. Alle 16,06 l’Ansa mette in rete un take da Sala Consilina (Salerno): “Energia elettrica a singhiozzo, circolazione automobilistica bloccata in diversi
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centri del Vallo di Diano e degli Alburni e autostrada chiusa al traffico per circa settanta chilometri lungo l’intero tratto che attraversa il Vallo di Diano in provincia di Salerno e il Lagonegrese in provincia di Potenza”. E alla stessa ora da Napoli c’è l’allarme della Protezione |

Pietro Lunardi, Massimo Milone e Roberto Natale |
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civile della Regione Campania che “ha inviato sul tratto campano dell’A3 squadre di volontari”. Alle 19,09 l'Ansa scrive di “centinaia di automobilisti intrappolati a causa della neve in code di diversi chilometri” sulla Salerno-Reggio. Ci sono le testimonianze di chi è paralizzato sulla A3 e non vede arrivare soccorsi; qualcuno racconta di catene prestate “a una pattuglia del polstrada che non poteva muoversi”; poco prima delle 21 le forze dell’ordine cominciano la ricerca di una sistemazione alberghiera per chi è bloccato in autostrada. Alle 23,22 l’Ansa dà la notizia che l’Anas, la società cui è affidata la A3, ha istituito a Roma un centro nazionale per l’emergenza, riunito in via permanente e coordinato dal direttore generale Francesco Sabato, e punta a risolvere il blocco in autostrada entro la nottata. Sulla Salerno-Reggio la circolazione riprenderà soltanto domenica 30 gennaio.
Tra mercoledì 26 e giovedì 27 giornali e tv si mobilitano. Per il Tg5 giovedì mattina arriva da Bari Maria Luisa Sgobba, sabato mattina le dà il cambio Gianluigi Parlato della redazione capitolina, sostituito domenica da Valentina Loiero della sede di Palermo. Per Sky Tg24 sbarca da Roma Tonia Cartolano. Da Roma arriva anche Cristiana Svaldi per il Tg4 di Emilio Fede; Studio aperto, il tg di Italia Uno, di cronisti sulla Salerno-Reggio Calabria ne manda tre: dalla capitale Alessandra Anzolin e Guido Del Turco e da Bari Rossella Grandolfo.
Il direttore del Tg1 Clemente Mimun spedisce nel Salernitano una delle inviate di punta, Elisa Anzaldo. Il Tg2 e il Tg3 coprono in maniera completa l’avvenimento utilizzando tre giornalisti e un telecineoperatore della sede Rai
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Elisa Anzaldo, Sandro Compagnone e Felice Piemontese
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di Potenza, guidata da Renato Cantore: Nino Cutro, Alfredo Di Giovampaolo, Luigi Gallucci e il tco Dino Abbatista.
Alla redazione napoletana della Rai ‘l’inferno bianco’ dell’A3 non crea particolari sussulti. Nei Tgr del 26 gennaio (alle
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14, alle 19,30 e alle 22,30) all’allarme lanciato alle 8,20 dall’Ansa viene riservata soltanto qualche battuta: nell’edizione della notte la conduttrice Annalisa Angelone legge le agenzie sulle forti nevicate nel Salernitano. Il 27 gennaio a via Marconi il capo servizio di turno alla fascia dell’alba è Felice Piemontese, che legge quotidiani e agenzie e affida a Sandro Compagnone un servizio sulla drammatica situazione della A3, con il quale apre il Gr regionale delle 7,20. Alla riunione di metà mattinata Piemontese propone di mandare un inviato a seguire gli sviluppi della vicenda. Nell’organico di via Marconi gli inviati non mancano; ci sono Marisa Figurato, Geo Nocchetti, Massimo Ravel, Nando Spasiano, bloccato in un letto d’ospedale per un incidente automobilistico, e Carlo Verna per lo sport; a loro, tra qualche mese, si aggiungerà Anna Teresa Damiano, che sta completando il biennio, previsto dal contratto, che precede il riconoscimento della qualifica. Ma il capo della redazione, Massimo Milone, boccia la proposta: “Un ‘muto’ è più che sufficiente”.
Nel linguaggio Rai il ‘muto’ è la semplice lettura di una notizia d’agenzia o il pastoncino confezionato dal conduttore del tg tagliando e cucendo qualche agenzia, mentre scorrono le immagini dell’avvenimento, che, ovviamente, non
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sono state girate dai telecineoperatori Rai, ma comprate da un service di Salerno, il Crt di Raffaele Budetti.
La scaletta licenziata da Milone prevede in apertura il servizio di routine sul ‘giorno della |

Renato Cantore, Nino Cutro, Alfredo Di Giovanpaolo e Luigi Gallucci |
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memoria’, affidato a Gabriella Fancelli, e il ‘muto’ curato dal conduttore Carlo Verna. Alle 13 i tg nazionali, che dedicano grande rilievo alla drammatica situazione sulla Salerno-Reggio, impongono l’inversione tra il ‘giorno della memoria’e il ‘muto’ perché anche il telespettatore più distratto avrebbe notato che i tg Rai nazionali e Mediaset aprivano sulla Campania e la Campania apriva su Auschwitz. Nel pomeriggio il segretario di redazione Salvatore Biazzo accelera le pratiche per l’assunzione di Carlo Carione, giornalista sportivo, con un contratto a termine fino al 2 aprile per la sostituzione di Nando Spasiano. Alle 16 Carione arriva alla redazione di Fuorigrotta, firma il contratto e si vede assegnare il servizio sulla paralisi in autostrada per il tg delle 19,30. E nelle edizioni dei giorni successivi saranno due precari, Carione e Adriano Albano, a occuparsi della vicenda che monopolizza le prime pagine dei quotidiani.
Evidentemente la terza redazione Rai d’Italia, con un organico di 33 redattori, di cui due a termine, sette telecineoperatori e due operatori di ripresa (Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello), non sarebbe stata in grado di seguire la vicenda della Salerno-Reggio Calabria, anche se con servizi quasi per intero cucinati in redazione, senza l’apporto decisivo dei due precari.
“Quando dopo i primi due giorni di bufera – confessa un cronista da molti anni in Rai – ho visto al Tg 1 delle 20 le interviste e le testimonianze raccolte
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Marisa Figurato, Geo Nocchetti e Nando Spasiano
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dall’inviata, mentre noi mezz’ora prima al Tgr campano eravamo rimasti muti, io mi sono vergognato. È stata certamente una delle pagine più vergognose della poco gloriosa storia della redazione napoletana degli ultimi anni. Mandiamo gente a |
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Bruxelles, a San Pietroburgo o in Giappone, ma ad Atena Lucana non mandiamo nessuno. E in questo caso non funziona la solita solfa della politica invadente, destra e sinistra non c’entrano niente. Mimun sarà pure criticabile per tante scelte, ma sulla vicenda della Salerno-Reggio Calabria ha fatto il suo lavoro di giornalista, giustificando il suo stipendio; e noi perché siamo pagati? Al di là del dominio assoluto dell’antiprofessionalità che connota tanta parte della produzione della redazione napoletana della Rai, il disinteresse per le notizie nasce anche da come è congegnata la Rai: manchi la presentazione del libro di Bondi o buchi la conferenza stampa della Iervolino e hai delle rogne; ti disinteressi delle centinaia e centinaia di persone che rimangono per giorni nella neve in autostrada e nessuno ti dice niente”.
Ma davvero nessuno dice niente? Per l’inefficienza negli interventi e nei soccorsi sull’autostrada A3 i partiti di opposizione hanno chiesto le dimissioni del ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi; per lo stesso motivo sono state chieste le dimissioni anche dei vertici dell’Anas, la società che gestisce la Salerno-Reggio. Si può avanzare allora una domanda provocatoria: è giusto chiedere le dimissioni di Massimo Milone? Inutile registrare l’opinione di Milone che ai suoi redattori, a proposito del caos neve in autostrada, ha detto:
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“Siamo andati benissimo”. Quasi altrettanto inutile interrogare Angela Buttiglione, direttore della Tgr, “la più grande redazione d’Europa”, che nel piano editoriale presentato il 15 maggio 2002, un mese dopo la sua nomina al vertice della Testata giornalistica |

Adriano Albano, Carlo Verna e Carlo Carione |
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regionale, sciorinò trenta pagine di buone intenzioni su professionalità e servizio pubblico, salvo poi glissare su ciò che avviene nelle sue redazioni. “Sono almeno quindici anni – fa sapere una delle sue segretarie – che la dottoressa Buttiglione non rilascia interviste”. Inutile tentare con il vice direttore della Tgr Pier Luigi Camilli, che si trincera dietro la direttiva aziendale che impedisce di rilasciare dichiarazioni se non autorizzato. Non resta che sentire il comitato di redazione della sede napoletana, formato da Annalisa Angelone, Enrico Deuringer e Massimo Ravel.
Pur assente nei giorni della neve sulla A3 Ravel si consulta con i colleghi e fornisce la sua spiegazione. “La scelta di seguire a distanza la vicenda della paralisi in autostrada – spiega – dipende da due motivi: uno geografico, l’altro di organico. La sede di Potenza è più vicina all'area del blocco e forse per questo è stato deciso di lasciare ai colleghi della Basilicata la copertura nazionale della vicenda. In un primo momento si era anche pensato di utilizzare per il Tgr Campania i servizi dei giornalisti lucani. La redazione napoletana vive da tempo una sofferenza di organico, dovuta alla mancata sostituzione di
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Annalisa Angelone, Enrico Deuringer e Massimo Ravel
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chi è andato in pensione. E in questo periodo la sofferenza è aggravata da malattie e maternità”.
Per discutere delle questioni della sede partenopea e del futuro della Rai che va verso la privatizzazione, il comitato di redazione ha organizzato il 17 gennaio |
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un’assemblea a cui ha preso parte il segretario dell’Usigrai Roberto Natale. Al termine dell’assemblea il cdr ha redatto un documento nel quale minaccia “una forte iniziativa di lotta” nel caso l’azienda dovesse nicchiare sulla richiesta di assunzioni e ricorda che “Angela Buttiglione ha sempre sottolineato la priorità del caso Napoli”.
Questo forse è l’unico punto su cui concordano tutti, dalla direzione ai redattori, dai sindacalisti ai telespettatori: esiste un ‘caso Napoli’ e va risolto.
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