Arrivederci K. Byte

Caro K. Byte,
sono anch’io tra coloro che, oggi, hanno letto la “cattiva notizia” che annunciava la sospensione della rubrica che, a torto o a ragione, era diventata l’elemento distintivo di “Iustitia”. Non trovarla più è stato come perdere qualcosa che nel corso degli anni era diventato molto di più di un appuntamento. Non confrontarsi col disagio espresso da una voce “fuori dal coro” - acuta e attenta, che senza mai inciampare nel volgare ha spesso ridicolizzato i “santuari” dell’informazione – è come trovarsi oggi un po’ più povero. Privo di quello stimolo in più, che in fondo serviva anche a dare un senso a un lavoro, che non è solo quello di “riempire” (spesso anche in cattivo italiano) le pagine di un giornale. Capisco la tua stanchezza che, ne sono sicuro, non sarà solo fisica.
Può essere una soluzione alleggerire la rubrica, scrivendo soltanto un paio di papere alla settimana, o modificarne la periodicità, trasformandola in quindicinale o mensile?
Comunque vada, e qualunque sia il futuro della tua rubrica, grazie per aver regalato anche a me la tua lezione di “papere”.

  Piros