A giudizio Mura, prete
pedofilo coperto da Sepe

IL 28 OTTOBRE andrà a giudizio davanti al gip del tribunale di Pavia Carlo Pasta il sacerdote Silverio Mura, con l’accusa di avere usato generalità false quando per un anno e mezzo, dal 2016 al marzo del 2018, ha insegnato in un comune del Pavese. Mura è un nome noto ai lettori di Iustitia perché da anni accusato di avere violentato diversi ragazzi ai quali in una scuola media di Ponticelli, quartiere nell’area

orientale di Napoli, insegnava religione.
Il caso lo fa esplodere nel 2010 Arturo Borrelli, per tre anni vittima di Mura con violenze sessuali che si ripetevano due o tre volte alla settimana. Borrelli nei primi tempi dopo la denuncia, per tutelare la moglie e i figli, utilizzava lo pseudonimo il nome di Diego Esposito fino a quando la curia partenopea, guidata dal cardinale Crescenzio Sepe, non ha pubblicato in un comunicato per

Arturo Borrelli

ben otto volte le sue vere generalità. Ma di questa ‘aggressione’ violenta e gratuita gli uomini di largo Donnaregina stanno rispondendo davanti ai giudici del tribunale di Napoli, in sede penale e civile.
Torniamo a Mura. Dopo la denuncia di Borrelli scompare ma, grazie alle sue protezioni, due anni dopo si scopre che insegna all’istituto alberghiero Carmine Russo di Cicciano, un paese vicino Nola. Nuovo inabissamento che salta nel marzo del 2018 quando va in onda una inchiesta di Paolo Trincia delle Iene che rilancia la denuncia di Borrelli, con interviste a Sepe e al cancelliere della curia di Napoli Luigi Ortaglio, e quotidiani della Lombardia scoprono che Mura non si è ritirato in convento, come veniva detto in ambienti di curia, ma vive in un piccolo centro del Pavese, Montù Beccaria, dove con il falso nome di Saverio Aversano insegna religione ai bambini dell’oratorio. La rivolta delle mamme di Montù costringe Mura a una nuova clandestinità. Però Francesco Zanardi, fondatore e presidente della Rete l’Abuso, che organizza e tutela le vittime dei preti pedofili, presenta una denuncia che

Paolo Trincia

ora arriva a giudizio.
Tra i vari testimoni verrà ascoltato Francesco Zanardi ma anche due sacerdoti: Egidio Pittiglio di Visciano, un comune in provincia di Napoli, e Simone Baggio, parroco di Bassano del Grappa, che potrebbero aver fatto da tramite per il trasferimento di Mura dalla Campania alla Lombardia.
Per tutte le vittime dei preti pedofili c’è ora una buona notizia che arriva dal

Vaticano. Dopo i ripetuti annunci e timidi primi passi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI finalmente papa Francesco ha varato un inasprimento delle pene che riguardano la cattiva gestione dei beni ecclesiastici ma anche dei casi di pedofilia (che diventa ora un crimine contro la dignità della persona) e di altri reati. Le nuove pene prevedono la revoca di stipendi e pensioni. Una sanzione che spingerà i vescovi a essere meno omertosi sulle violenze sessuali dei preti sui minori.