Ordine, non incassati
due milioni e mezzo di €

C’È UN DATO allarmante nel bilancio consuntivo 2016 approvato all’unanimità dall’assemblea dei giornalisti della Campania riuniti il 5 aprile all’hotel Alabardieri: 2.681.091 euro di quote non incassate. Una somma peraltro cresciuta di oltre 350mila euro rispetto al 2015. Dividendo il milione e mezzo del 2016 per 99 euro, la quota annuale maggiorata della mora, risultano non pagate oltre 25mila quote. Una montagna di soldi che potrebbe attirare l’attenzione anche della Corte dei conti dal momento che l’Ordine è

un ente di diritto pubblico.
È un problema, – ammette Ottavio Lucarelli, che dal 2007 presiede l’Ordine regionale – ma lo stiamo risolvendo perché da quest’anno abbiamo introdotto il pagamento con il mav. Alcuni mesi fa il consiglio ha deciso di affidare la riscossione delle quote annuali a Banca Prossima, una controllata dell’Istituto San Paolo che si occupa degli enti pubblici. Tutti gli

Gennaro Corcione

iscritti ricevono a casa il mav (acronimo di pagamento mediante avviso, ndr), con le indicazioni per effettuare il versamento in banca. I risultati sono arrivati subito: a gennaio l’incasso è stato di 399mila euro rispetto ai 280mila del 2016”.
Continuiamo con le divisioni a due cifre la somma incassata a gennaio ci dice che hanno pagato la quota poco più di 4500 giornalisti. Ma quanti sono gli iscritti? Al 31 dicembre 2016 i giornalisti in Campania sono 12.051 così suddivisi: 1.627 professionisti, 10.206 pubblicisti, 60 praticanti e 158 iscritti all’elenco speciale. Ci sono quindi oltre settemila giornalisti, nella quasi totalità pubblicisti, che non pagano le quote e, probabilmente non svolgono attività professionale. C’è qualcuno che ha interesse a ‘difendere’ l’iscrizione di sei-settemila finti giornalisti? Se la risposta è no, allora perché non verificare rapidamente chi è interessato a pagare per conservare l’iscrizione all’albo e con gli altri procedere a un'immediata cancellazione?
L’anno scorso c’è stata un’impennata delle morosità, –spiega Lucarelli – che stiamo contrastando con il mav. Tra gennaio e febbraio sono stati cancellati duecento pubblicisti e tra questi diversi defunti. A fine maggio faremo un punto riunendo il consiglio, il collegio dei revisori (presidente Francesco Marolda con il professionista Marzio Di Mezza e il pubblicista Mauro Fellico, ndr) e il consulente Gennaro Corcione per decidere quali iniziative intraprendere. Probabilmente decideremo di inviare ai morosi un nuovo mav da 101 euro (per la mora e per un euro di aggio riservato alla banca, ndr) con allegata una lettera firmata dal presidente e dal tesoriere

Pino De Martino

che annuncia la cancellazione in caso di mancato pagamento. L’obiettivo è dimezzare la platea di chi non paga nel 2017 e azzerarla nel 2018”.
Staremo a vedere. Intanto torniamo all’assemblea dell’hotel Alabardieri. Il tesoriere Paolo Mainiero ha letto la sua relazione, seguito dalla nota del presidente dei revisori Marolda e da poche battute in chiusura del segretario Pino De Martino.
Nessuno dei presenti è intervenuto sui

bilanci, consuntivo 2016 e preventivo 2017, perché nessuno li conosceva. Eppure l’anno scorso il giornalista Mario Simeone aveva chiesto che venissero messi in rete un mese prima dell’assemblea e la richiesta era stata accolta dai vertici dell’Ordine. L’impegno è stato preso anche quest’anno e potrebbe andare meglio perché, con l’aiuto del mav, i dati per la stesura dei bilanci dovrebbero essere disponibili per il commercialista Corcione con alcune settimane di anticipo rispetto al passato. Ma bisognerà tallonare la nuova dirigenza che sarà eletta in autunno perché la trasparenza viene considerata un optional; basti pensare che sul sito dell’Ordine regionale ancora oggi alla voce bilanci c’è una pagina bianca.