Ansa, spaghettate di Nerli per il Pds

Ansa Napoli, guidata da Mario Zaccaria, batte il 20 novembre un take firmato Pgl (Rosanna Pugliese). Si sente odore di tangenti, e riaffiorano antichi e recenti fantasmi: stavolta la concussione sarebbe stata concepita e realizzata per finanziare cocktail, pancanasta, danubio e tartine preelettorali. Nel mirino dei finanzieri (intesi come uomini della Guardia di Finanza) finisce Francesco Nerli, presidente dell’Autorità Portuale di Napoli sin dal 2000 (incarico di rilevante potere perché Nerli poteva esprimere decisioni “sanzionatorie, di controllo, vigilanza, attribuzione e revoca di concessioni, autorizzazioni e appalti”). Un potere in grado di mettere, secondo gli inquirenti, in “forte soggezione” le ditte operanti nel bacino partenopeo. Il presidente dell’Authority non avrebbe chiesto soldi a titolo personale, secondo l’inchiesta della GdF, ma attraverso persone di propria fiducia avrebbe chiesto e ottenuto contributi in vista di varie tornate elettorali.
Cene, appunto, e aperitivi in vista delle elezioni regionali del 2005, politiche e comunali del 2006 e amministrative del 2007. E per chi stava nel giro, immaginiamo, sono stati tre anni di imbucate alla grande. E i versamenti variavano dai cinquemila ai venticinquemila euro (forse in base al ristorante prescelto per la presentazione del programma elettorale).
Il lancio Ansa parte con un “Ditte concusse per cene elettorali Ds” mentre nel take Rossana Pugliese parla di “ imprese indotte a versare contributi preelettorali in favore del suo (di Nerli) partito, il Pds, fra il 2005 e il 2007”. E qui, consentiteci, abbiamo un fremito di nostalgia canaglia: il vecchio, indimenticabile Pds, torna ad aleggiare intorno a noi. Lo vedemmo nascere nel 1991, dopo la “svolta della Bolognina” (arrivati a Bologna, proseguite per viale Stalingrado, poi girate a sinistra), e i primi pannolini gli furono messi da un commosso e piangente Achille Occhetto. E fu papà “baffino” Massimo D’Alema a decretarne la morte per eutanasia nel 1998, perché il Pds era rimasta una “cosa” informe, senza mai diventare una casa. Meglio passare a un’altra cosa, la “cosa 2”, come nei sequel dei film di successo: anche i Ds, però, furono soppressi nel 2007 perché troppo malnutriti, come denunciava il viso di Piero Fassino, l'ultimo segretario. Ma ci siamo fatti prendere troppo la mano dall’emozione dei ricordi struggenti.
Il problema vero è: se il Pds è morto nel ’98, come faceva ad organizzare spaghettate nel 2007?

Monteiro Rossi
 
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