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Messaggero: Cusenza e
poi De Paolini e Laurenzi |
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I BOOKMAKER di via del Tritone variano ogni giorno le quote sui candidati a occupare la poltrona lasciata libera da Mario Orfeo alla guida del Messaggero, ma si va stabilizzando una terna con percentuali decrescenti che rispecchiano l’ordine alfabetico: in pole il direttore del Mattino Virman Cusenza, seguito dai vice direttori del Messaggero assunti tre mesi fa dall’editore Francesco Gaetano Caltagirone: Osvaldo De Paolini e |
Giancarlo Laurenzi.
Accanto ai tre favoriti non mancano gli outsider. Il primo è Alessandro Barigelli, romano di Rocca Priòra, cinquantatre anni, da ventiquattro professionista, dal 2003 vice direttore del Messaggero; cinque anni |

Virman Cusenza e Giancarlo Laurenzi |
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fa, con Roberto Napoletano direttore, arriva la promozione a vicario, incarico che conserva anche quando nel marzo 2011 al vertice del giornale sbarca Orfeo e forse anche questa volta non farà l’ultimo balzo.
Il secondo è un ‘esterno’: Umberto La Rocca, dal luglio 2009 direttore del Secolo XIX. Romano, cinquantatre anni, da venticinque professionista, ha lavorato a lungo al Messaggero, dove il padre Felice è stato vice direttore, come numero due di Pietro Calabrese alla cultura, poi responsabile della cronaca italiana, inviato e capo del politico, prima di passare alla Stampa e quindi al Secolo XIX. E non mancano voci ritenute a via del Tritone infondate come quella che arriva da Venezia con l’inserimento nella rosa dei papabili del direttore del Gazzettino Roberto Papetti.
E ora note flash sui favoriti.
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Osvaldo De Paolini e Umberto La Rocca (*)
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Età: Virman Cusenza è un palermitano di quarantotto anni; Osvaldo De Paolini, nato a Castelvisconti in provincia di Cremona, compie sessantadue anni il 20 dicembre; il romano Giancarlo Laurenzi ha quarantasette anni. Rapporti con la redazione: Cusenza, che ha lavorato |
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a via del Tritone dal ’98 al 2007 come editorialista e capo del servizio politico, ha rapporti ottimi; buoni anche quelli di Laurenzi, bravo, in piena sintonia con l’editore, ma forse soltanto un po’ acerbo; a giudicare dai primissimi mesi al giornale, meno buoni i rapporti di De Paolini che al suo arrivo ha incassato un gradimento molto risicato: a settembre sui nuovi vice direttori hanno votato 77 giornalisti su 152 aventi diritto, con cinque schede bianche; De Paolini ha ottenuto 36 sì e 34 no, mentre due non si sono espressi; Laurenzi ha ricevuto 41 sì e 31 no. L’anagrafe e il feeling con la redazione sono elementi importanti, ma non decisivi per un editore come Caltagirone che deve sistemare il Messaggero alla vigilia di quattro mesi di fuoco con tre tornate elettorali: il voto per la Regione Lazio, la scelta del sindaco di Roma, le elezioni politiche.
In ogni caso il nome del vincitore si saprà in tempi rapidissimi perché l’ufficio stampa della Rai annuncia che lunedì 10 dicembre Orfeo si insedia al Tg1. |
(*) Da www.savoanews.it |
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