"Avventura ideata
da Laura Valente"

Caro direttore,
viviamo tempi bui in tutti i campi e il mondo dell’informazione non fa eccezione; basta vedere il festival di omissioni, sciatterie, strafalcioni e marchette che sentiamo o leggiamo sui media napoletani. Del resto è sufficiente sfogliare la collezione del tuo giornale per trovare un’antologia completa.
Davanti a questi ‘disastri’ mi sento un po’ in difficoltà a sottoporti una questione di ‘stile’ ma penso che soprattutto se i nodi vengono da persone di qualità è giusto parlarne.
Veniamo al fatto. Il 30 maggio al tgr delle 14 è ospite negli studi Rai di via Marconi il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D’Errico intervistato dalla conduttrice Francesca Coppola su ‘CasaCorriere’, la serie di incontri organizzati in luoghi noti e meno noti dello straordinario

patrimonio artistico napoletano che è giunta quest’anno alla quarta edizione registrando un successo via via crescente con oltre novemila persone iscritte alla community del Cormezz.

Laura Valente e Enzo D'Errico

Ecco l’incipit della lunga intervista: Questa è la quarta edizione di ‘CasaCorriere’ che noi ci troviamo a organizzare ed è il segno di un successo che neanche immaginavamo quando siamo partiti con questa avventura ideata da Laura Valente”.
Vado subito alla domanda: giudichi corretto, condivisibile, elegante che il direttore D’Errico apra quattro minuti di intervista citando Laura Valente, a lungo sua compagna e dall’estate 2016 sua moglie?

Martin Beck
Abbiamo girato la domanda al direttore responsabile del Corriere del Mezzogiorno che già in un fondo del 9 marzo scorso si era soffermato sul curriculum di Laura Valente. Questa la sua risposta a Iustitia

Trovo corretto citarla perché parlo di una professionista con un curriculum indiscutibile. Laura Valente faceva il suo mestiere ad alti livelli, mi limito a citare gli uffici stampa della Scala e del San Carlo, già prima di incontrare il sottoscritto. Se si fosse chiamata Grazia Esposito e non fosse stata mia moglie l’avrei citata allo stesso modo. Non vedo perché il fatto che sia sposata con me debba penalizzarla o costringerla a indossare il burka per non apparire in pubblico”.
Enzo D’Errico