NEL CORSO DELLA  riunione di mezzogiorno del  3 settembre con i capi settore il direttore del Mattino Federico Monga ha comunicato che il 13 settembre l’Area globale,  quindi tutti i giornalisti che lavorano al primo dorso, si trasferirà al 33° piano di torre  Francesco al centro direzionale e il giorno successivo lasceranno via  Chiatamone i redattori delle cronache che confezionano il secondo dorso.  L’operazione è stata              | 
      
      
             strappi e dalla  voglia di fare presto per liberare in tempi stretti il palazzo che ha ospitato il Mattino dal primo maggio del 1962 e per consentire ai Caltagirone di dirottare  l’immobile verso altre destinazioni. I giornalisti non sono stati informati  degli spazi che avranno a disposizione e c’è chi sta già pensando di regalare  il proprio archivio;  Massimo Garzilli, il direttore amministrativo in pensione dal  gennaio 2008, non ha ancora comunicato come sarà risolto il problema dei posti  auto, nodo centrale considerando gli orari di chiusura del  giornale e le difficoltà di collegamento del centro  direzionale con il resto della città.
           
          In questa vicenda che  segna una svolta ‘storica’ per il giornale è nella sostanza assente il comitato  di redazione (Adolfo Pappalardo, Marco Perillo, Federico Vacalebre, per le sedi distaccate Petronilla Carillo e per i collaboratori Marcello Colella). Dopo la complessa vicenda del terzo stato di crisi  e tre anni di confronto anche aspro con l’azienda il comitato di redazione si è dimesso e,  nel novembre scorso, è stata eletta  la nuova rappresentanza sindacale selezionata per  tempi di pace, invece gli esordienti si sono trovati a fronteggiare una  tempesta e hanno mostrato inesperienza ed evanescenza, e uno dei  componenti anche qualcosa in più. Così l’azienda è stata libera di fare le sue  mosse senza ostacoli permettendosi il 4 settembre di inviare una e mail telegramma ai  
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