Unione Industriali,
Benucci è direttore

IL PRIMO GENNAIO, con l’insediamento del direttore generale Francesco Benucci, l’Unione degli industriali di Napoli ha completato la squadra di vertice, guidata dal presidente Maurizio Manfellotto, presidente di Hitachi Rail spa, eletto il 30 ottobre scorso.
Con Manfellotto lavorano sette vice: Renzo Iorio, Costanzo Jannotti Pecci, Carlo Palmieri, Giancarlo Schisano, Francesco Tavassi e i vice presidenti di diritto Anna Del Sorbo, leader della Piccola industria, e Alessandro Di Ruocco, presidente dei Giovani imprenditori.
Torniamo a Benucci. Napoletano, cinquantasette anni da compiere a marzo, sposato, due figli, studi avviati e non conclusi in Medicina, giornalista professionista dal gennaio del ’94, Benucci ha esordito alla

scuola dei settimanali messi su da Orazio Mazzoni, Napoli Oggi e il Denaro, poi affidati alla direzione di Alfonso Ruffo. E nelle sedi di via Galileo Ferraris, di via Cappella Vecchia e, infine, di palazzo Partanna a piazza dei Martiri lavorava una

Francesco Benucci e Maurizio Manfellotto

folta pattuglia di giovani giornalisti (con Benucci, Bruno Bisogni, che oggi ritrova come capo ufficio stampa dell’Unione industriali di Napoli, Giovanni Capozzi, Alfredo D’Agnese, Giorgio Gradogna, Angelo Lomonaco, Enrico Sbandi), alcuni dei quali, e tra questi Benucci, ottennero il praticantato e poi il tesserino di professionista. Nel ’94 partecipa alla breve avventura del quotidiano L’Indipendente.
Nel giugno ’97 viene assunto al Corriere del Mezzogiorno, il panino campano del Corriere della Sera, che stanno varando Paolo Mieli e Marco Demarco che lo dirigerà fino al 2014, mentre l’amministratore delegato della Editoriale Vesuvio, che edita il giornale, è l’imprenditore Giorgio Fiore, la cui potente segretaria è la mamma di Benucci.
Sono gli anni in cui consolida il rapporto con quella che diventerà la stella polare della sua vita professionale, Antonio D’Amato che nel’99 viene eletto presidente dell’Unione industriali di Napoli per conquistare l’anno successivo, primo imprenditore del Sud, la guida di Confindustria. E Benucci lo segue diventando dal 2001 per tre anni suo portavoce per poi passare al Sole 24Ore, il quotidiano di Confindustria,

Antonio D’Amato e Roberto Napoletano

dove è coordinatore dell’inserto sul Mezzogiorno e inviato. Successivamente guadagna i gradi di capo redattore per poi diventare direttore della Comunicazione e delle relazioni esterne grazie a un’intesa forte con Roberto Napoletano

che dal marzo 2011 dirige il Sole e verrà disarcionato nell’ottobre del 2016 da un voto di sfiducia della redazione a causa dei bilanci in rosso e delle indagini della magistratura.
Nel marzo del 2017 Benucci lascia il Sole per approdare il mese dopo alla Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro con l’incarico di vice direttore e la delega ai rapporti istituzionali e alla comunicazione. Va ricordato che dal 2013 al 2019 il presidente nazionale dei Cavalieri del lavoro è Antonio D’Amato.