Al tgr la fase due
non è mai partita

ALLA SEDE RAI di via Marconi la notizia che in Italia è partita la fase due non è ancora arrivata. E se qualcuno non dà una scossa forte al capo della redazione, l’evanescente Antonello Perillo, ci ritroveremo in autunno davanti all’ospedale Cotugno Gianni Occhiello e Vincenzo Perone a rotazione, mentre Ettore De Lorenzo monterà una tenda alla rotonda Diaz per ripararsi dal vento che arriva dal mare.
Sono trascorsi ormai due mesi da quando è scattato in tutto il paese il lockdown ma oggi l’organizzazione emergenziale che la Rai si era data per fronteggiare l’epidemia non ha più alcuna giustificazione. Invece per pigrizia e scarso senso giornalistico tutto rimane fermo e qualche spazio di cronaca arriva soltanto grazie ai clan che hanno ripreso a sparare e, purtroppo, ai morti sul lavoro.
L’organizzazione prevede quattro redattori che lavorano stabilmente in esterno per coprire i servizi di Buongiorno Regione alle 7,30 e dei tg delle 14, delle 19,35 e della notte: al Cotugno, o comunque a presidiare ospedali, ci sono Gianni Occhiello e Vincenzo Perone che avendo ormai

intervistato tutti i dipendenti nei prossimi giorni daranno la parola a chi abita di fronte all’ospedale; Ettore De Lorenzo da via Caracciolo; Rino Genovese che fornisce aggiornamenti sul virus ma piazza anche una serie di servizi per

Carlo De Blasio e Francesca Ghidini

magnificare ciò che succede in Irpinia e nel Sannio. Al quartetto si è aggiunta da qualche giorno Francesca Ghidini appena rientrata da un periodo di autotutela trascorso a casa.
Della squadra schierata stabilmente sul Coronavirus fanno parte anche due ‘cronisti’ speciali: il vice direttore della Tgr Carlo De Blasio, responsabile delle sedi del Mezzogiorno peninsulare, e il redattore capo Carlo Verna, ufficialmente distaccato a disposizione del direttore Alessandro Casarin.
Ai primi di aprile abbiamo già certificato il diverso rendimento professionale sia qualitativo che quantitativo dei due supergraduati, tutto a favore di De Blasio. E la tabella del secondo mese conferma i dati della prima, con il vice direttore presente tutti i giorni e il redattore capo operativo un giorno su tre, senza però mai saltare in una settimana il lavoro domenicale o il festivo.
Con questo impianto e collegamenti da tre minuti con i redattori esterni il tg è coperto quasi per intero e basta qualche pampuglia per chiuderlo. Poco importa che gli ospiti hanno oramai ben poco da dire e spesso le domande di qualcuno dei redattori coprono più della metà del tempo. Fa eccezione De Blasio, non a caso il cronista più esperto (ha lavorato anche per alcuni anni a Londra alla Bbc) che si limita a tre domande secche che chiude in due minuti.
Per notizie dettagliate sulla fase due, sui presìdi sanitari e sulle altre questioni che non hanno ancora avuto risposte chiare i telespettatori della Campania devono pazientare. Arriveranno, forse, con la fase tre.
Piccola notazione conclusiva. I due mesi dell’epidemia hanno dimostrato che la redazione pur schierata in formazione ridotta ha coperto i tg (grazie soprattutto al superlavoro di una pattuglia di cronisti scrupolosi) e quindi non è assolutamente sotto organico come sostengono il redattore capo e il comitato di redazione.