Mattino 2024,
fuga da Caserta

IL DIRETTORE DEL Mattino Francesco De Core, nato a Caserta nel 1965, professionista dal ’93, alla guida del quotidiano di Caltagirone dal giugno del 2022, ha scelto la tecnica dello struzzo per non vedere quello che succede nella redazione della sua città.
Dal 10 marzo lascia il giornale Marilù Musto, napoletana, quarantatré anni, da quattrodici professionista, da undici al Mattino dove ha iniziato con contratti a termine per sostituire Rosaria Capacchione (eletta nel

2013 al Senato) per essere poi assunta nel 2017 a tempo indeterminato e si è occupata di cronaca, soprattutto giudiziaria.
La giornalista ha ottenuto una aspettativa di sei mesi perché le è

Tiziana Di Monaco e Antonella Monaco

stato proposto di lavorare al consiglio regionale della Campania come portavoce del presidente dell’assemblea Gennaro Oliviero. “Sospendo per ora il rapporto con un’azienda – dichiara a Iustitiaalla quale sono legata e grata perché mi ha assunta nonostante avessi tre figli, e non è da tutti, e mi è stata vicina quando si è presentata qualche difficoltà”.
L’uscita di Marilù Musto arriva esattamente a due mesi di distanza dal comunicato del comitato di redazione del giornale (Aldo Balestra, Paolo Mainiero e Adolfo Pappalardo) che annunciava la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro di Mary Liguori, l’altra cronista della sede casertana. Anche in questo caso è andata via una redattrice giovane (quarantuno anni) e capace. Abbiamo perso, ha dichiarato a Iustitia un suo ex capo “una cronista molto sensibile, scrupolosa, puntuale, veloce nella scrittura e capace di attingere a fonti di primissimo livello. Senza contare che noi siamo il quotidiano di Giancarlo Siani e lasciamo andare via una giornalista figlia di una vittima innocente di camorra”. 
Così negli uffici di Caserta sono rimasti il responsabile Andrea Ferraro, la vice Antonella Monaco, assunta nel maggio scorso con un contratto a termine rinnovato a dicembre per un anno, e la pubblicista Tiziana Di Monaco che ha un articolo 36, quindi lavora quattro ore al giorno in redazione. Sono stati avviati contatti per fornire rinforzi a una squadretta che comunque deve confezionare dieci pagine al giorno ma per ora ci

Rosaria Capacchione e Gennaro Oliviero

sono stati soltanto rifiuti come quello di Luisa Conte che, pure avendo già lavorato da interna con un contratto a termine, non ha accettato l’assunzione preferendo mantenere un

rapporto di collaborazione. È evidente allora che in redazione c’è un clima conflittuale che non consente di lavorare con serenità: Ferraro deve avere un carattere aspro e anelastico che non può essere equilibrato da una vice precaria.
Di fronte a questa situazione De Core che fa? Nulla. Non ritiene opportuno ripensare le scelte fatte, non si spende per trattenere croniste di valore. La qualità del prodotto non ha nessun interesse. Si tratta soltanto di insaccare dieci pagine e qualcuno che lo faccia si trova comunque. Ci saranno meno notizie, meno approfondimenti, salirà il tasso di comunicati e di veline, ma a chi importa?