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Mario Simeone cita
in giudizio Lucarelli |
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AMMONTA A OTTOMILA euro la somma chiesta dall’avvocato Damiano Iuliano, per conto di Mario Simeone, al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
Irpino di San Martino Valle Caudina, settantuno anni, professionista dal gennaio 1963, Simeone è stato per sei mesi, dal maggio al novembre 2006, “curatore speciale” dell’Ordine. L'incarico gli era stato assegnato con decreto dal gip Lucio Aschettino nell’ambito del giudizio, scaturito dalle indagini del |
pm Ida Frongillo, che vedeva indagato l’allora presidente dell’Ordine Ermanno Corsi per il mancato versamento dei contributi del dipendente Costantino Trevisan. Una nomina necessaria a tutela degli iscritti, scriveva il giudice, per “l’evidente conflitto di interessi tra |

Lucio Aschettino, Patrizia Coppola Bottazzi e Ida Frongillo |
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l’indagato (Corsi, ndr) e l’ente pubblico non economico (l’Ordine, ndr), parte offesa del presente procedimento”. Per svolgere il suo compito Simeone si avvalse della consulenza di Carlo Di Nanni, avvocato e ordinario di Diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II.
Prosciolto Corsi dal gip Silvana Gentile, ma certificati dalle indagini della magistratura il mancato versamento dei contributi e i conseguenti falsi nei bilanci dell’Ordine dai quali i contributi risultavano regolarmente versati, Simeone ha presentato nel febbraio 2007 un esposto alla Corte dei conti insieme a una relazione tecnica preparata dal professore Di Nanni.
Nel gennaio 2008 Simeone, per il lavoro svolto come “curatore speciale”, e Di Nanni, come consulente, hanno presentato all’Ordine due parcelle da 6500 euro netti. Con una decisione singolare l’Ordine della Campania, dal giugno 2007 presieduto da Ottavio Lucarelli, ha deciso di liquidare il professor Di Nanni e di non pagare Simeone, senza neanche inviargli una comunicazione. Ora però Lucarelli una risposta dovrà darla davanti a un giudice.
Resta da annotare che grazie all’esposto di Simeone e Di Nanni e alle indagini svolte dal sostituto procuratore generale Patrizia Coppola Bottazzi, il collegio della Corte dei conti campana, presieduto da Fiorenzo Santoro, il 22 ottobre ha condannato Trevisan a risarcire l’Ordine campano con il pagamento di diecimila euro. Ed è la seconda volta, nell’arco di quindici mesi, |

Arnaldo Capezzuto, Luigi Giuliano e Luigi Merola
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che l’Ordine si ritrova senza sforzo beneficiario di una decisione della magistratura. Nel luglio 2009 infatti il giudice monocratico Carlo Spagna condannò Luigi Giuliano (cugino di Lovigino, storico capo clan di Forcella), sua moglie e altre tre persone |
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per il reato di violenza privata e minaccia nei confronti del giornalista Arnaldo Capezzuto e del sacerdote don Luigi Merola. Nella sentenza il giudice riconobbe inoltre un risarcimento alle parti civili: diecimila euro a Capezzuto e 25mila all’Ordine dei giornalisti. |
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