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Ordine campano, un voto
'bulgaro' per lo 'zuppone' |
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CON UN VOTO ‘bulgaro’ lo ‘zuppone’, l’intesa tra i gruppi che controllano più iscritti tra i professionisti e tra i pubblicisti, hanno fatto l’en plein delle sedioline da assegnare all’Ordine regionale dei giornalisti e ai consiglieri che faranno parte dell’Ordine nazionale. Tutti i candidati, dieci professionisti capitanati da Ottavio Lucarelli che dal 2007 presiede l’Ordine regionale e cinque pubblicisti guidati da Mimmo Falco, sono stati eletti al primo turno. Non saranno quindi necessari ballottaggi che erano fissati per l’otto ottobre; |
una ‘brutta’ notizia per i quaranta componenti della commissione elettorale presieduta da Giovanni Lucianelli che hanno gestito le operazioni di voto nei due seggi organizzati a Napoli e a Salerno.
Notevoli le performances realizzate dai due capataz che naturalmente sono stati i più votati: Lucarelli ha riportato 509 preferenze su 587 votanti (l’87 per cento), poco più di un terzo dei 1627 iscritti; Falco ne ha incassate 932 sui 1057 (l’88 per cento) |
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Concita De Luca |
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che si sono recati ai seggi, un dato di poco superiore al 10 per cento dei 10.206 iscritti all’Ordine. Percentuali di consenso alte con partecipazione molto bassa: se ne deduce che sono andati a votare i fedeli delle due squadre.
Tra gli eletti soltanto due donne: Titti Improta, napoletana, quarantatre anni, da otto professionista, volto noto di Canale 21, che con 416 voti si è piazzata seconda, alle spalle di Lucarelli, tra i sei consiglieri dell’Ordine regionale; Concita De Luca, salernitana, quarantadue anni, da sei professionista, giornalista di Telediocesi, con 365 preferenze seconda tra i revisori dei conti dopo Francesco Marolda (completa il collegio il pubblicista Francesco Ferraro, genero del patron di Julie Tv Lucio Varriale).
A leggere con attenzione i numeri, pur in una vittoria così netta, si intravedono delle crepe tra i vincitori. Lucarelli non fa più presa sulla maggioranza degli iscritti e alle sue spalle si piazza senza sforzo una esordiente inesperta, Titti Improta. Enzo Colimoro nel 2013 aveva messo in piedi una lista per conquistare la presidenza dell’Ordine; era andato vicino all’obiettivo perché al
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Alessandro Sansoni |
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ballottaggio era riuscito a farsi eleggere e il secondo della sua squadra, Pier Paolo Petino, aveva perso per un solo voto: con due consiglieri e i tre pubblicisti Colimoro avrebbe conquistato la maggioranza del consiglio. Questa volta, per non correre rischi, ha chiesto ospitalità a Lucarelli.
Ma forse coltiva ancora il progetto di convincere uno dei professionisti eletti a mettere in minoranza il presidente.
L’unico che ha avuto voglia di provarci è |
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stato proprio Petino che correndo da solo ha raccolto un risultato soddisfacente: 113 preferenze. “Qualche settimana fa – dichiara Petino – avevo lanciato una provocazione proponendo liste formate esclusivamente da giornaliste attive e capaci. Poi mi hanno chiesto di candidarmi e ho accettato perché è sempre necessario partecipare. Quattro anni fa avevamo preparato una squadra per cambiare il governo dell’Ordine. Sono forse un po’ idealista ma ero convinto che volessimo riprovarci: Colimoro, una persona che stimo, alla vigilia del voto non mi ha detto niente, poi vedo che si schiera con la lista avversaria e resto basito. Ma siamo giovani e ci riproveremo”.
Passiamo ai pubblicisti. Ci sono novità negative per Mimmo Falco scaturite però dalla nuova legge che ha modificato la composizione del consiglio nazionale con quaranta professionisti e venti pubblicisti. È finita l’epoca delle truppe che partivano da Napoli dirette a Roma ed erano truppe spesso decisive per eleggere i vertici nazionali. Nel 2013 la Campania pubblicistica aveva dieci consiglieri nazionali, ora è rappresentata soltanto da un fidato
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scudiero di Falco, Alessandro Sansoni.
Chiudiamo con le cariche che verranno assegnate entro ottobre dal nuovo consiglio regionale dell’Ordine. Sulla sua pagina Facebook la giornalista Lucilla Parlato ha indicato Mimmo Falco come presidente perché di gran lunga il più votato: La proposta è stata condivisa da altri giornalisti ma Falco ha replicato: “Lucarelli è e sarà il presidente dell’Ordine con il mio incondizionato sostegno”. |
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Lucilla Parlato |
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Dunque assegnata la presidenza a Lucarelli e la vice presidenza a Falco c’è da occupare le caselle di segretario e tesoriere. Se si guarda il voto la scelta è facile perché nelle urne la medaglia d’argento e quella di bronzo le hanno conquistate Titti Improta e Paolo Mainiero, tesoriere uscente. Invece c’è da scommettere che tornerà in ballo Pino De Martino, segretario in carica, che si è giocato fino alle ultime schede la maglia nera degli eletti con Colimoro prevalendo nel rush finale: Colimoro 353 preferenze, De Martino 349. |
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