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Si vota per l'Ordine,
ritorna lo 'zuppone' |
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IL PRIMO OTTOBRE si vota per l’Ordine nazionale e i consigli regionali, mentre la domenica successiva si svolgeranno i ballottaggi. Per chi verrà eletto a Roma c’è una grande novità: il numero dei consiglieri è stato più che dimezzato e portato a sessanta componenti con il rapporto di due a uno tra professionisti e pubblicisti come avviene da sempre negli organismi regionali, quindi quaranta professionisti e venti pubblicisti eliminando la stortura che vedeva i pubblicisti in numero superiore ai professionisti.
In Campania è da tempo già tutto deciso. Con un accordo tra i titolari di pacchetti consistenti e piccoli di voti che controllano la grande maggioranza |
degli elettori sono stati decisi i nomi che andranno a occupare tutte le caselle disponibili tra i professionisti e tra i pubblicisti. Si tratta di un accordo monopolista che azzera qualsiasi |
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G. Giulietti e R. Lorusso. Dietro C. Silvestri e A. Borriello |
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differenza politica e sindacale e ogni remora deontologica. I protagonisti sono Ottavio Lucarelli, che a giugno ha festeggiato dieci anni al vertice dell’Ordine regionale e punta deciso al primato di chi l’ha preceduto, Ermanno Corsi, presidente per diciotto anni, e Carlo Verna che aspira al ruolo di numero uno dell’Ordine nazionale; Mimmo Falco, consigliere regionale in carica, boss incontrastato degli oltre diecimila pubblicisti della Campania appena eletto alla guida del Corecom; Enzo Colimoro, consigliere uscente dell’Ordine regionale, fiduciario Inpgi e per tredici anni uomo di punta dell’Assostampa (dal 2001 al 2007 segretario e poi fino al 2014 presidente) che ha firmato la fine del sindacato napoletano prima con la radiazione decisa nel marzo del 2014 dalla Federazione della stampa e un mese dopo con lo scioglimento firmato nello studio del notaio Chiara D’Ambrosio.
Lo ‘zuppone’ di Lucarelli, Verna, Falco e Colimoro serve ad avere mano libera nell’assegnazione degli incarichi e a tagliare fuori il gruppo che da tre anni si sta impegnando a fondo per ridare solidità e credibilità nella regione e a livello nazionale alla associazione nata dalle ceneri dell’Assostampa, il Sindacato unitario dei giornalisti campani, guidato da segretario, presidente e tesoriere del Sugc, rispettivamente Claudio Silvestri, Armando Borriello, Gianni Rinaldi e dal consigliere della Fnsi Gerardo Ausiello, che nell'aprile del 2015 ha ottenuto l’affiliazione alla Federazione della stampa.
Ma è uno ‘zuppone’ pieno di contraddizioni potenzialmente pericoloso soprattutto per le ambizioni di leadership nazionale da anni coltivate da Carlo |
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Mimmo Falco, Ottavio Lucarelli e Enzo Colimoro |
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Verna ed è uno ‘zuppone’ che ricorda l’intesa pateracchio di poco meno di trenta anni fa quando si accordarono il gruppo di centro destra guidato da Giacomo |
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Lombardi e quello di centro sinistra capitanato da Corsi per spartirsi le cariche del sindacato e dell’Ordine regionale. Uguale l’operazione di oggi, con una differenza: il gruppo di ‘giovani turchi’, con esponenti delle varie redazioni napoletane (c’erano anche Mario Orfeo, allora a Repubblica Napoli, ed Enzo D’Errico, redattore del Corriere della sera), che nel 1992 provò a organizzare, senza successo, una lista di opposizione allo ‘zuppone’ era guidato da Francesco Romanetti del Mattino e da Carlo Verna della Rai.
Il tempo passa e Verna ha impiegato poco per capire che era più semplice e, soprattutto, più produttivo cambiare barricata. Ha scelto quindi abiti da Don Abbondio pronto a manovrare dietro le quinte con una linea double face, progressista a Roma, conservatrice, è un eufemismo, a Napoli. Ora dovrebbe essere il candidato del gruppo che governa la Fnsi alla presidenza dell’Ordine, ma dovrà spiegare al presidente della Federazione Giuseppe Giulietti, militano insieme nell’associazione ‘Articolo 21’, e al segretario Raffaele Lorusso l’accordo stipulato con Falco uno degli avversari più accaniti del vertice sindacale romano. Gli studi di avvocato di Verna l’hanno spinto a risolvere il problema con uno escamotage: la sua lista e quella di Falco hanno nomi diversi, ma è una soluzione che può accontentare soltanto chi fa finta di non vedere. Anche perché il giornalista Rai non ha messo in campo nessun tentativo per forzare le resistenze di Lucarelli deciso a non riconoscere al gruppo del Sugc neanche un rappresentante.
Vista la scelta pilatesca di Verna, cerchiamo di capire la determinazione del presidente dell’Ordine campano a blindare un’alleanza con Colimoro, che nel 2013 si è candidato per prendere il suo posto alla presidenza, e con Falco che
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gestisce le sue truppe in totale autonomia. Lucarelli ha il terrore di essere disarcionato e preferisce quella che considera la situazione meno rischiosa anche perché negli ultimi |
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Titti Improta e Rossana Russo |
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anni ha retto. Al consiglio regionale ci sono sei professionisti e tre pubblicisti; il presidente uscente ha confermato la sua squadra con la sola sostituzione dell’unica donna in consiglio, Rossana Russo del Tg7, con Titti Improta di Canale 21. E su questo fronte c’è chi ha proposto su Facebook un Ordine tutto al femminile scatenando il solito chiacchiericcio da social. In ogni caso con i quattro fedelissimi e il suo voto Lucarelli ha la maggioranza in consiglio, ma se Falco e gli altri due pubblicisti insieme a Colimoro tirano uno dei professionisti dalla loro parte si ritroverebbe in minoranza.
Chiudiamo con Verna che con le ultime vicende napoletane ha dimostrato di non essere particolarmente affidabile. La partita per la presidenza si gioca molto anche sul candidato che riusciranno a mettere in campo le correnti nazionali che non si riconoscono negli attuali vertici della Federazione.
A Milano hanno lavorato a lungo per convincere Ferruccio de Bortoli, un nome fortissimo che sarebbe stato davvero difficile non votare, ma il due volte ex direttore del Corriere della sera ha declinato l’invito. Scende in campo invece uno dei massimi esperti di questioni ordinistiche, Franco Abruzzo, nato a Cosenza nel 1939 ma una vita a Milano con trentasei anni spesi al Giorno e al Sole 24 Ore, a lungo presidente dell’Ordine della Lombardia. Per avere un primo quadro sul voto sarà necessario attendere lunedì 2 ottobre. |
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