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Assostampa sciolta
per la seconda volta |
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IL 31 MARZO 25 iscritti, sui 74 soci dichiarati, alla presenza del notaio Chiara D’Ambrosio, avevano votato lo scioglimento dell’Associazione napoletana della stampa, nel corso di un’assemblea aperta, tenuta nella sede del sindacato, costellata da irregolarità e da violazioni statutarie.
Le anomalie elencate da Iustitia erano talmente macroscopiche che il giorno dopo l’assemblea il presidente dell'Associazione Enzo Colimoro e il tesoriere |
Filiberto Passananti hanno annunciato, dopo essersi consultati con il notaio, che avrebbero riconvocato i soci per arrivare a uno scioglimento regolare.
Questa volta però, per evitare di essere disturbati da presenze
indiscrete, hanno riunito il 14 aprile |

Roberto Bracco (*) e Salvatore Di Giacomo (*) |
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l’assemblea nello studio napoletano del notaio Chiara D’Ambrosio a piazza dei Martiri. Nel giro di due settimane il numero degli iscritti si è ulteriormente ridotto arrivando a 42, di cui 40 presenti all’assemblea, che, con la sola astensione di Colimoro, hanno votato lo scioglimento del sindacato. Sulla ‘sepoltura’, dopo una storia lunga 102 anni, non ci sono comunicazioni ufficiali, ma Iustitia pubblica il verbale con gli allegati dell’assemblea fornito, con un contributo importante di trasparenza, dal notaio D’Ambrosio.
Nel verbale della prima assemblea il notaio, fidandosi di quello che le veniva detto, ha scritto che tra cassa e banca c’erano 413 euro e i beni negli uffici avevano scarso valore; non era quindi necessario nominare una commissione liquidatrice. Si trattava di una bufala evidente perché oltre a computer e a televisori a grande schermo, vari cronisti avevano segnalato che al sindacato |

Enzo Colimoro e Cristiano Tarsia
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c’erano il bronzo di Matilde Serao, opera di Lorenzo Recchia, e quadri di pittori come Alfredo Beatrice, Vincenzo La Bella e Paolo Ricci. Altra proprietà significativa è la biblioteca del sindacato, sulla quale Colimoro e gli altri membri del direttivo |
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(il segretario Cristiano Tarsia, il tesoriere Passananti, i consiglieri Raffaele Auriemma, Antonio Boccia, Maurizio Cerino, Enzo Ciaccio, Carmen Fimiani, Lucia Licciardi, William Nuzzolillo, Mario Orlando) non sono in grado di dare notizie. Eppure la biblioteca, costituita da migliaia e migliaia di libri, con volumi del Cinquecento e del Seicento, rilegature in pergamena antica, esemplari rari appartenuti al giornalista e scrittore Ugo Ricci e al drammaturgo Roberto Bracco, tutte le prime edizioni dei libri del poeta Salvatore Di Giacomo, ha un valore storico e economico notevolissimo.
Toccherà ora alla commissione di liquidatori nominata dal notaio D’Ambrosio e formata da Colimoro, Passananti e Sergio Bergamasco, che da due anni cura la contabilità del sindacato, mettere ordine nei beni del sindacato, stilare un inventario meno approssimativo del niente fatto fino al 31 marzo e del poco fatto prima dell’assemblea del 14 aprile (con una cinquantina di foto scattate negli uffici dell’Associazione) e organizzare eventualmente un’asta. |
(*) Da www. wikipedia.org |
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