Sugc, primo anno con
un attivo di 34mila euro

UN ATTIVO di 34mila euro; 595 iscritti al 28 aprile; il ripristino delle convenzioni con l’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti che per otto mesi del 2015 ha versato 46.402 euro, e con la Casagit, la cassa di assistenza sanitaria integrativa che per lo stesso periodo ha dato un contributo di 44.747 euro; una nuova sede inaugurata il 20 gennaio nello stesso palazzo di via Cappella Vecchia, di proprietà dell’Inpgi, dove aveva gli uffici l’Associazione

napoletana della stampa, che ha un canone mensile di 2200 euro.
Sono questi i dati significativi emersi il 28 aprile nel corso dell’assemblea del Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc) che all’unanimità ha approvato il bilancio del 2015. I lavori sono stati aperti dal presidente del consiglio direttivo Armando Borriello, sono poi intervenuti il tesoriere Gianni Rinaldi che ha illustrato il bilancio e il

Raffaele Lorusso

segretario Claudio Silvestri che ha resocontato l'attività svolta dalla nascita del sindacato nella primavera del 2014.
La data dell’assemblea non è stata scelta a caso perché esattamente un anno fa il sindacato campano è stato riaffiliato dalla Fnsi, con voto unanime del consiglio nazionale, dopo quattordici mesi di vuoto seguito alla radiazione della Associazione napoletana della stampa e al suo successivo scioglimento.
Impegno e sacrificio – ha ricordato Silvestri – hanno caratterizzato il lavoro durissimo di questi due anni di vita. Adesso ne vediamo i risultati: parlare in questa sala intitolata a Santo Della Volpe, il presidente che ci ha riportati nella Fnsi insieme al segretario Raffaele Lorusso, è per me motivo di grandissimo orgoglio”.
Ha poi elencato i risultati raggiunti e indicato i prossimi obiettivi: “abbiamo ricostituito in pochi mesi tre gruppi di specializzazione: l’Arga (l'associazione dei giornalisti che si occupano di agricoltura, agroalimentare e ambiente coordinati da Geppina Landolfo, ndr), il Gus (il gruppo dei giornalisti degli uffici stampa da novembre scorso presieduto da Antonio D’Errico, ndr) e l’Ussi (l’associazione dei cronisti sportivi guidata da Mario Zaccaria, ndr), e contiamo di costituirne uno al quale tengo molto:

Beppe Giulietti

l’Unione cronisti. Lo faremo da zero e con una marcia nuova”.
Ha anche segnalato che il sindacato ha oggi “un nuovo approccio sulla questione dei giornalisti minacciati dalle mafie che non si limita più al comunicato di solidarietà, ma è caratterizzato da un impegno concreto per far uscire i colleghi dall’isolamento. Non è facile, ci siamo scontrati con la lentezza e le difficoltà, a volte l’inadeguatezza, degli

organismi di sicurezza”. Ma su questo fronte “abbiamo trovato una sponda forte e autorevole nel presidente della Fnsi Beppe Giulietti”.
È certamente apprezzabile l’impegno del segretario Silvestri, quarantadue anni a luglio, e dell’intera squadra del Sugc che affrontano con grande entusiasmo una sfida complicata; è apprezzabile il numero degli iscritti, ancora modesto ma superiore agli ultimi dati della precedente gestione; è apprezzabile il quadro positivo che viene fuori dal primo bilancio ‘federale’, ma c’è un dato che è davvero incoraggiante: la trasparenza.
Lo statuto dell'Assostampa prevedeva la convocazione dell’assemblea generale “nel gennaio di ogni anno per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo”. Ma è stato un obbligo disatteso per moltissimi anni e l’ultimo bilancio di cui si trova traccia risale a dieci anni fa. Una gestione opaca che consentiva al presidente Enzo Colimoro, in carica dal 2007, e ai suoi di amministrare in piena libertà alcune centinaia di migliaia di euro; basti pensare che nel 2012 l’Inpgi ha versato alla Napoletana 145mila euro e

44mila la Casagit, per un totale di 189mila euro. E non è un caso che nel febbraio 2014 l’allora presidente dell’Inpgi Andrea Camporese recidesse la convenzione tra l’istituto e l’Assostampa con una lettera tranchant. Il presidente scrive a Colimoro: abbiamo chiesto la rendicontazione contabile delle somme girate nel 2013 dall’Inpgi all’Associazione napoletana ma non abbiamo avuto alcun riscontro. E continua: “l’omessa presentazione dei

Andrea Camporese

dati costituisce grave inadempimento contrattuale che non consente la prosecuzione nemmeno provvisoria della convenzione” tra l'Inpgi e il sindacato campano. E da questa lettera si capisce quale importante passo in avanti rappresenta la trasparenza. 
Un'ultima notizia. Il 18 maggio a Roma si decidono i fiduciari regionali Inpgi.
E indovinate chi è il favorito per la Campania? Avete indovinato, è Colimoro.