NON ERA PARTITO bene l’accordo siglato il 25 maggio dagli editori del quotidiano La Città di Salerno con i sindacati aziendali, regionali e nazionali con il quale venivano ritirati i sette licenziamenti e fissati i paletti per la nuova organizzazione del lavoro. Il primo giugno infatti è stata recapitata a Enrico Scapaticci, componente del comitato di redazione, una lettera di “contestazione disciplinare” firmata dall’amministratore delle Edizioni Salernitane Rosario Emanuele Alfano e dal direttore responsabile Andrea Manzi. Il giornalista veniva ‘accusato’ di essersi occupato, senza autorizzazione, delle pagine web del giornale e di avere bloccato l’intero |
repliche alle contestazioni e chiede di fissare una audizione in sede aziendale. In sostanza, sostiene il redattore, non ho commesso nessuna violazione perché non c’è nessuna disposizione ufficiale del direttore per sollevarlo dall’incarico di supervisore del web, incarico che proprio Manzi gli aveva affidato con un ordine di servizio del 13 gennaio 2017.
L’audizione si tiene il 7 giugno a Salerno, nella sede del giornale. Sono presenti il direttore amministrativo Giuseppe Carriero e il patron Vito Di Canto, il direttore Andrea Manzi, il giornalista Enrico Scapaticci, il cdr Luigi Amati, il segretario del Sindacato campano Claudio Silvestri e l’avvocato del Sugc Maurizio Sosti. Rimane qualche ombra ma le parti si chiariscono.
Il giorno successivo l’amministratore delle Edizioni Salernitane scrive una lettera a Scapaticci per comunicargli che “i vertici aziendali, dopo ampia discussione, hanno deciso per la non comminazione a suo carico di sanzioni disciplinari e ciò visto anche il suo stato di servizio”. Traduzione: la sospensione è stata ritirata. |